Bernardis (Lega), plasma iperimmune sia risorsa anche in Fvg
Scritto da Davide Macor il 21/05/2020
“Grazie al prezioso lavoro del governatore Massimiliano Fedriga e della sua Giunta, insieme all’insostituibile apporto di professionisti e volontari, oltreché alla paziente e scrupolosa osservanza delle regole da parte dei cittadini, il Friuli Venezia Giulia ha adottato misure tempestive ed efficaci per il contenimento dell’epidemia da Covid-19. Adesso, quindi, può guardare con cauto ottimismo alla ripartenza di attività economiche e vita sociale. Purtroppo, però, tempestività ed efficacia sono totalmente mancate da parte dell’Esecutivo nazionale, ancora di più oggi, quando occorrerebbe mettere in campo tutte le misure necessarie per trovare le cure per il Coronavirus”. Lo afferma in una nota il consigliere regionale della Lega, Diego Bernardis, con l’obiettivo di conoscere le motivazioni per le quali il Governo non chiede nulla sul plasma iperimmune e perché l’Iss se ne stia parimenti disinteressando. A questo proposito, l’esponente del Carroccio annuncia un’interrogazione, depositata in Consiglio regionale e firmata insieme al collega Danilo Slokar, auspicando di poter “fare il punto della situazione su plasma iperimmune e cura Covid-19”. “Poiché – sottolinea Bernardis – la cura con plasma iperimmune non va a vantaggio di qualche industria farmaceutica e non alimenta alcun business, essendo praticamente gratuita, non vorrei che a Roma ignorassero incautamente un’opportunità. Se c’è la possibilità di salvare anche una sola vita, infatti, è necessario percorrere tutte le strade possibili. A maggior ragione se i risultati finora raggiunti sono positivi e rappresentano una speranza di cura valida per il Coronavirus”. “Sono certo che il governatore Fedriga e l’assessore regionale competente sapranno esercitare la giusta pressione sul Governo centrale – conclude l’esponente leghista – per fare sì che in Friuli Venezia Giulia, come accade in Veneto e in Lombardia, si possa estendere la raccolta del plasma da guariti in tutta la Regione, sia per i pazienti in attesa di una cura che in prospettiva di un’eventuale seconda ondata del Covid-19”.