BAUMAN, BUXHOVI, ANGELONI, MASTROFINI, FOURNIER, GILA e FORTI tra le novità di aprile di ARMANDO EDITORE
Scritto da Davide Macor il 30/03/2021
ZYGMUNT BAUMAN, SOCIOLOGIA DELLA POSTMODERNITÀ
Prefazione di Carlo Bordoni
I classici del pensiero critico – Pagine 352, Prezzo 26,00
Imparammo quali promesse della modernità erano pretese truffaldine o ingenue, quali delle sue ambizioni erano manifestazioni di una e quali intenzioni latenti si nascondevano sotto gli obiettivi dichiarati a voce alta… Il termine “postmodernità” mascherava e nascondeva più di quanto rivelasse il vero senso di ciò che stava accadendo a quel tempo». (Bauman-Bordoni 2015). Intimations of Postmodernity (1992) è l’ultimo grande inedito di Zygmunt Bauman, tradotto col titolo Sociologia della Postmodernità. Comprende la sua più autentica dichiarazione di fede in un socialismo umano e la presa di distanza dal comunismo. Il libro che svela la personalità di uno dei più autorevoli pensatori contemporanei prima della liquidità.
ZYGMUNT BAUMAN (1925-2017) è stato uno dei più importanti sociologi contemporanei ed è noto universalmente per l’idea di liquidità. È stato al centro delle tendenze e controversie che hanno animato la discussione sulla modernità. Nelle nostre edizioni: Globalizzazione e glocalizzazione (2005) e Saggi scelti (2019) e, di Carlo Bordoni, L’eredità di Bauman (2019).
JUSUF BUXHOVI, PER TE TERRA MIA
LE CONFESSIONI DI GJON NIKOLA KAZAZI prima edizione in lingua italiana
A cura di Giovanni Cedrone – Traduzione di Liljana Cuka Maksuti
Pagine 240 – Prezzo 17,00
L’arrivo della peste, il confinamento, la sfiducia verso il potere, il rapporto con Dio e la necessità di organizzare una “resistenza”, morale e fattiva, contro un’autorità che vuole annientare un popolo nella dignità e nell’onore per creare un “ nuovo uomo imperiale” privo d i radici . I l racconto, incredibilmente intenso e ricco di spunti filosofici, parla di un legame indissolubile tra un popolo e la sua terra, ma è allo stesso tempo anche una storia di fede e di disobbedienza come strumento per arrivare all’emancipazione dell’anima, sempre sul filo sottile dell’eresia. È anche una lotta contro il senso di impotenza che l’uomo prova di fronte a un’epidemia misteriosa e minacciosa in cui si riescono a scorgere molte analogie con il presente. “Libertà o morte” è il bivio di fronte al quale si ritrovano i protagonisti, prigionieri di un mondo in cui politica e religione si contendono spazi e proseliti.
JUSUF BUXHOVI, autore, scrittore, storico, giornalista e attivista politico. Nasce a Peja il 4 agosto 1946. Nel 1968 si laurea presso l’Università di Prishtina al Dipartimento di Lingua e Letteratura Albanese. Inizia la sua carriera giornalistica al quotidiano “Rilindja” a Prishtina nel 1967 nel campo della cultura. Dal 1976 al 2000 è corrispondente permanente del giornale “Rilindja” accreditato a Bonn, in Germania. Alla fine degli anni ’80, in un momento particolarmente difficile per il Kosovo, è tra i fondatori della Lega democratica del Kosovo. Dal 2000 al 2008, oltre all’attività letteraria, si impegna in ricerche storiografiche negli archivi tedeschi. Dal 2008 vive e lavora a Prishtina. Ha pubblicato oltre 40 volumi tra romanzi e saggi. Per il romanzo storico Per te terra mia. Le confessioni di Gjon Nikola Kazazi, scritto nel 1982, si tratta della prima traduzione in lingua italiana.
ANGELO ANGELONI e FABRIZIO MASTROFINI, ETICA ECOLOGIA RESPONSABILITÀ
Prefazione di Gianpiero Gamaleri, Appendice di Franco Ferrarotti
Pagine 112 – Prezzo 10,00
Viviamo, oggi, una babele di linguaggi, creata dalle tecnologie sempre più sofisticate: linguaggi utili, certamente, ma inadatti all’articolazione del pensiero. Siamo sommersi da continue informazioni, sondaggi, notizie false o manipolate. Di fronte a tutto questo, si fa urgente l’esigenza di una corretta informazione e dei valori etici che devono guidarla. È ciò che abbiamo tentato di fare in questa lunga conversazione, convinti che solo attraverso una comunicazione che si fa dialogo e una informazione fondata, chiara e a tutti accessibile sia possibile capirci e convivere.
ANGELO ANGELONI ha insegnato Letteratura Italiana e Letterature classiche nei Licei. Ha collaborato nelle pagine culturali di diversi giornali e riviste. Tuttora collabora nelle pagine culturali della rivista «Tempo Presente». Per Armando ha pubblicato: Giulio Ferroni. Conversazioni sulla letteratura (2019) e Conversazioni con le religioni abramitiche (2019).
FABRIZIO MASTROFINI, giornalista e saggista specializzato su temi etici, politici e religiosi, vive e lavora a Roma.
PAOLO GILA, SUBBUGLI
NUOVI LUOGHI COMUNI E STRAORDINARI
Pagine 80 – Prezzo 10,00
Provocatoria, irriverente e giocosa, la riflessione che si dipana nel testo decifra alcuni luoghi comuni della lingua con spirito ironico. Dieci termini, nomi, locuzioni, neologismi. Dieci cartoline che giungono dal passato e dal futuro e che ci presentano chi siamo, nel profondo del nostro animo. Dieci spaccati del nostro vivere, del nostro sentire in un’ottica di cambiamento. E sempre contro i pregiudizi, le abitudini, la pigrizia. I dieci termini hanno ognuno una definizione precisa e rigorosa, ma con humor. Ecco dove sta lo spirito giocoso di un libro che ha dalla sua un bisturi illuministico: rischiarare i blocchi mentali, gli idiotismi, le restrizioni della psiche per rendere l’uomo più analitico e critico.
PAOLO GILA è giornalista e scrittore. Da tempo si dedica alla ricerca su temi sociali e culturali. Come giornalista lavora in Rai, dove si occupa di conduzione di telegiornali – TGR Piazza Affari – e di servizi economico-finanziari per tutte le testate.
AUGUSTO FORTI, DA WEIMAR A HIROSHIMA
1920 -2020 – IL TRAMONTO DELL’OCCIDENTE
Prefazione di Dario Antiseri
Pagine 96- Prezzo 10,00
C’è un filo sottile che lega “Weimar” a Hiroshima. È il filo conduttore della ricerca scientifica quello che faustianamente può produrre bene o male a seconda dell’uso che noi facciamo dei risultati delle scoperte scientifiche. È quello che da “Weimar” va fino alla bomba atomica su Hiroshima. La Repubblica di Weimar nata dal disastro della “grande guerra” noi la ricordiamo con le lenti appannate del tempo, come i lontani “roaring twenties”. Momento di grandi artisti, pensatori, esperimenti sociali e grandi scienziati, compreso Einstein. Ma anche di turbolenze politiche, movimenti sindacali e grandi masse di disoccupati. È il tempo per Osvald Spengler, Thomas Mann e altri scrittori di riflettere sulla decadenza dell’“Occidente” che andrà incontro ai fascismi neri e rossi e a una guerra catastrofica peggiore della prima guerra mondiale. Finiti i valori etici, politici e sociali che l’“Occidente” aveva sparso per il mondo? Sembra quasi un paradosso vedere un paese di grande cultura come era la Germania agli inizi del ’900 scivolare lentamente verso uno dei peggiori regimi: il nazismo. Viene allora da chiedersi se la cultura possa essere un antidoto al male. La risposta è no. Durante gli anni ruggenti di “Weimar” non c’è solo Marlene Dietrich ne L’angelo azzurro, ma ci sono, ai seminari di Gottinga, in Germania, nel ’26 e ’27, fra gli altri fisici, Fermi e Oppenheimer che ritroviamo, alla fine degli anni ’30, in America, e che saranno i realizzatori della bomba atomica.
AUGUSTO FORTI, Geologo e Geofisico, è stato direttore di istituti e centri di ricerca, fra cui l’International Centre for Science and High Technology di Trieste, e consigliere speciale del Direttore Generale dell’UNESCO (1994-2000). È membro della World Academy for Art & Science e membro onorario dell’Ateneo Veneto. Ha fondato la rivista internazionale «Prometheus» e ha pubblicato diverse opere e articoli tradotti in varie lingue sui rapporti fra Scienza e Società. Nelle nostre edizioni è l’autore di Occidente: macchine, borghesia e capitalismo alle origini dell’occidente (2008); Prometeo. Una storia dei rapporti fra scienza e società (2013); Faust, il diavolo e la scienza (2016).
MARTINE FOURNIER, I GRANDI PENSATORI DELL’EDUCAZIONE
Pagine 202- Prezzo 16,00
Fin dai tempi antichi, i grandi pensatori dell’educazione non hanno parlato con una sola voce. Se per tutti, filosofi, moralisti e teorici, l’educazione è stata la pietra di paragone per costruire un mondo che rispondesse alle loro aspettative, alcuni hanno ritenuto necessario plasmare le giovani generazioni, a volte sostenendo la formattazione o l’indottrinamento. Altri, più umanistici, hanno difeso la libertà del bambino e un’educazione più democratica. Dal XIX secolo, psicologi, sociologi, economisti e neuroscienziati hanno affrontato le questioni educative attraverso le teorie della conoscenza, lo sviluppo dell’intelligenza e il funzionamento del cervello; mentre la politica è stata chiamata ad affrontare le grandi sfide di un’educazione che oggi riguarda tutti i bambini, creando un progetto planetario solido su come educare.
MARTINE FOURNIER è stata redattore capo della rivista «Sciences Humaines». Ora è consulente del dipartimento editoriale.