Aperte le iscrizioni all’Aquara Music Fest, con in giuria il bassista Federico Malaman (Zucchero, Lucio Dalla) e lo scrittore Fabio Strinati (“Edizioni Il Foglio”): in palio mille euro
Scritto da Davide Macor il 13/05/2021
Dopo il successo dell’edizione 2020, che ha visto come vincitori i beneventani La Stazione delle Frequenze e il piemontese Massimo Stona, torna il contest musicale Aquara Music Fest, indetto dall’Associazione Culturale “L’Alveare” di Aquara (SA).
Giunta alla terza edizione, l’Aquara Music Fest si svolge ogni anno nei mesi estivi ed è rivolta a gruppi emergenti provenienti da tutta Italia che propongono brani propri, sia editi che inediti, senza limiti nel genere musicale.
«Sin dalla prima edizione, l’Aquara Music Fest ha assunto una dimensione nazionale con la partecipazione di band/artisti provenienti da tutta Italia. L’intera manifestazione è pensata come un grande contenitore musicale nel quale contest musicali, concerti, masterclass e tutto ciò che coinvolge la musica vengono sintetizzati in un unico evento. Una particolare attenzione va al contest musicale, il quale è intitolato alla contagiosa passione per la musica di avanguardia (mai banale), di scoperta e di ricerca del membro fondatore e colonna dell’associazione, Fioravante Serraino».
Come l’anno scorso, due i premi legati al contest.
Il primo, il Premio Aquara Music Fest, vede in giuria come presidente il bassista veneto Federico Malaman, forte di un’esperienza come session man al fianco di musicisti quali George Benson, Solomon Burke, Wilson Pickett, Al Jarreau, Kid Creole, Zucchero, Lucio Dalla, Ron, Renato Zero, Claudio Baglioni, Gianni Morandi, Giorgia, Gianna Nannini, Fabio Concato, Marcus Miller, Billy F. Gibbons (ZZ Top), Stefano Bollani, Paolo Fresu, Andrea Braido, Christian Meyer, Alfredo Golino e moltissimi altri.
Il secondo, il Premio della Critica “Fioravante Serraino”, è presidiato dal poeta e scrittore marchigiano Fabio Strinati, direttore della collana poesia per le Edizioni Il Foglio e curatore della rubrica poetica Retroscena, sulla rivista trimestrale del Foglio Letterario.
«Causa emergenza sanitaria covid-19, anche quest’anno la manifestazione ritorna in modalità virtuale. I finalisti del contest, nel mese di giugno, saranno scelti da un gruppo di ascolto (formato da oltre 300 ascoltatori volontari) costituito da musicisti professionisti e da semplici appassionati di musica di ogni fascia di età e professione. Dopo questa selezione, i finalisti verranno annunciati tramite con un film-evento mandato in diretta streaming sulla pagina Facebook @acalveare il prossimo 31 luglio. Il film-evento non ha come unico scopo l’evento musicale in sé, ma anche quello di raccontare il territorio degli Alburni – Valle del Calore. Il 16 agosto, sempre tramite un film-evento in diretta Facebook, la “Giuria tecnica” e la “Giuria L’Alveare” decreteranno i vincitori assegnando rispettivamente il “Premio Aquara Music Fest” alla migliore band/artista e il “Premio della critica Fioravante Serraino” al miglior testo. Il 28 agosto prossimo, condizioni sanitarie permettendo, i vincitori si esibiranno e verranno premiati ad Aquara dalle due giurie».
Inoltre, il 29 agosto Federico Malaman terrà una masterclass di basso elettrico aperta a tutti gli appassionati dello strumento.
FEDERICO MALAMAN
Federico Malaman Bassista, contrabbassista e arrangiatore, si è diplomato in contrabbasso nel 2000 presso il Conservatorio di Musica “E. Dall’Abaco” di Verona. Giovanissimo, ha iniziato a lavorare come bassista e arrangiatore in importanti programmi televisivi italiani RAI con la Big Band di Paolo Belli: “Ballando con le stelle”, “Telethon”, “Torno Sabato”. Successivamente, ha accompagnato in tour artisti italiani acclamati come Mario Biondi, Elio e le Storie Tese, Antonella Ruggiero, Paolo Belli. Forte di una straordinaria versatilità, Federico è riuscito ad affermarsi come session man apprezzato e richiesto. Allo stesso tempo, ha guadagnato autorevolezza come virtuoso di riferimento del basso elettrico nella più attuale scena jazz-fusion-progressive internazionale. Musicista creativo e instancabile, Federico continua a essere diviso tra dischi e studio di registrazione, Festival e rassegne e internazionali, programmi TV e fiere internazionali di musica. Assolutamente di rilievo la popolarità di Federico sul Web: grazie al suo stupefacente virtuosismo, unito ad un’innata simpatia e capacità comunicativa, è diventato una vera star, imponendosi come didatta di spicco e musicista tra i più seguiti. Nel suo viaggio musicale Federico ha avuto l’onore di suonare, tra i tanti, con George Benson, Solomon Burke, Wilson Pickett, Al Jarreau, Kid Creole, Zucchero, Lucio Dalla, Ron, Renato Zero, Claudio Baglioni, Gianni Morandi, Giorgia, Gianna Nannini, Fabio Concato, Marcus Miller, Virgil Donati, Victor Wooten, Billy F. Gibbons (ZZ Top), Jean-Paul “Bluey” Maunick (Incognito), Stefano Bollani, Paolo Fresu, Stef Burns, Andrea Braido, Ada Rovatti.
FABIO STRINATI
Fabio Strinati è un poeta, scrittore, esperantista, agricoltore e compositore anarchico italiano. Ha pubblicato anche poemetti, preghiere e aforismi. Debutta come poeta nel 2014 con il libro “Pensieri nello scrigno. Nelle spighe di grano è il ritmo”. È presente in diverse riviste e antologie letterarie: da ricordare “Il Segnale”, rivista letteraria fondata a Milano dal poeta Lelio Scanavini; la rivista “Sìlarus”, fondata da Italo Rocco; il bimestrale di immagini, politica e cultura “Il Grandevetro”; la “Gazeta Dielli”; “451 Via della letteratura della scienza e dell’arte”. Sue poesie sono state tradotte in romeno, in bosniaco, in spagnolo, in albanese, in francese e in inglese, mentre in lingua catalana è stato tradotto da Carles Duarte i Montsserrat, e in lingua croata, dalla poetessa Ljerka Car Matutinovic. È inoltre il direttore della collana poesia per le “Edizioni Il Foglio” e cura una rubrica poetica dal nome “Retroscena” sulla rivista trimestrale del “Foglio Letterario”. Autore molto prolifico, Strinati, all’interno delle sue raccolte poetiche mette in evidenza una spiccata sensibilità, l’attenzione ai massimi gradi per l’individuo e per la libertà sotto ogni punto di vista; «l’ordine senza potere» ha sempre rappresentato per Strinati una sorta di «dimensione benefica da cui poter attingere benessere e salute, sia per l’essere umano, sia per il pianeta terra». L’ecologia sociale, il baratto, l’agricoltura biologica, il collettivismo, il pacifismo, l’altruismo e il rifiuto totale di appartenenza ai Signori, sono una parte molto significativa per l’anima di Strinati che afferma: «Ogni animale e forma di vita sulla terra, sono meritevoli di cure e attenzioni». Strinati sostiene che: «Gli esseri umani, dovrebbero osservare ogni singolo movimento o suono prodotto dagli animali e dalle piante per poter apprendere un po’ di vita e sopravvivenza su questo pianeta che molto poco ci appartiene». Intorno alla propria poesia, Strinati scrive: «Poesia è quel suono che si rincorre fra una parola e l’altra in un chiaroscuro di ombre rapide e lucenti. Musica che nasce dall’istinto, da un Dentro dove solamente un’anima sintonizzata con il Fuori può cesellare lettere di un’armonia tanto melodiosa quanto frastagliata e dissonante. Uno spazio contenuto dentro ad uno spazio più grande, o più piccolo: la poesia corre veloce e sfugge alla vita nonostante la vita sia madre naturale ed artefice poetica dell’immortalità del dire». Da sempre schierato contro gli abusi nelle carceri, contro il femminicidio, l’egoismo, le guerre, il razzismo e ogni forma di violenza possibile, Strinati, utilizza la propria arte come forma di ribellione e strumento di denuncia.