Alpini: Fvg e Julia portano in Afghanistan aiuti anti Covid
Scritto da Davide Macor il 16/07/2020
“Con gli alpini della Brigata Julia in partenza
per l’Afghanistan, partono anche l’aiuto e l’esperienza che la
Regione Friuli Venezia Giulia può fornire a quel paese nel
contrasto all’emergenza sanitaria da coronavirus”.
Così il vicegovernatore Riccardo Riccardi ha portato il saluto
dell’Amministrazione regionale alla cerimonia di partenza della
Brigata alpina Julia – Multinational Land Force per l’operazione
“Resolute Support” in Afghanistan.
“La Regione – ha ricordato Riccardi – ha fornito generi
alimentari e materiali sanitari, ma soprattutto dispositivi di
protezione individuale da portare alla popolazione afghana.
Speriamo che la nostra esperienza e le attrezzature fornite
consentano alle truppe alpine della Brigata Julia di contribuire
a fronteggiare questo fenomeno che si sta espandendo anche in
quel paese”.
La collaborazione stretta fra Brigata Julia e Regione è stata
richiamata anche nelle parole del comandante di Brigata, generale
Alberto Vezzoli, che ha parlato di “unione e vicinanza” alla
missione degli alpini. I 700 uomini della Julia faranno parte per
sei mesi di un contingente internazionale assieme a soldati
ungheresi e sloveni per il controllo della vastissima provincia
di Herat, nella parte occidentale dell’Afghanistan.
L’addestramento alla missione era stato interrotto proprio a
causa delle disposizioni anti Covid ed è ripreso negli ultimi
tempi garantendo la massima sicurezza per la salute dei militari
in partenza, che osserveranno un periodo di quarantena prima di
assumere piena operatività.
Se “si parte pensando agli altri”, come ha detto Vezzoli
riferendosi ai bisogni della popolazione afghana, gli altri sono
anche i 53 morti italiani, di cui 18 alpini, e i 700 feriti che
rappresentano il sacrificio dell’Esercito italiano in vent’anni
di missioni in quelle terre. A ricordarli, il comandante delle
truppe alpine, generale Claudio Berto, che ha rivolto un pensiero
particolare al luogotenente Mauro Gigli morto esattamente dieci
anni fa, nel luglio 2010, a Herat, durante il tentativo di
disinnescare una bomba.
La città di Udine ha salutato gli alpini in partenza con il
“mandi” pronunciato dal sindaco Pietro Fontanini, mentre la
preghiera dell’alpino letta dal cappellano militare don Albino
D’Orlando e le note della Fanfara della Brigata alpina Julia
hanno chiuso la cerimonia nella corte della caserma “Di Prampero”.