Agricoltura: Zannier, giornata fondante per lotta alla cimice asiatica
Scritto da Davide Macor il 16/06/2020
“Una giornata importante per l’agricoltura e per l’ambiente del Friuli Venezia Giulia, perché
oggi si concretizza il risultato di un lungo lavoro di ricerca,
ma anche di adeguamento normativo, che la Regione, tramite
l’Ersa, ha svolto assieme al Crea, e ha portato finalmente alla
individuazione di un insetto antagonista della cimice asiatica.
Una specie, che in questi quattro anni ha arrecato danni ingenti
alle colture e disagio alla popolazione. La ‘Vespa samurai’ è un
insetto innocuo per l’uomo, dalle dimensioni inferiori a due
millimetri e privo di pungiglione, che impedirà lo sviluppo delle
uova della cimice, riducendone la presenza nell’ambiente e nelle
campagne. La giornata odierna rappresenta dunque la
finalizzazione degli ingenti sforzi di studio e di ricerca svolti
da Ersa, in sinergia con tutte le realtà omologhe italiane”.
Lo ha annunciato l’assessore regionale alle Risorse
agroalimentari e forestali, Stefano Zannier, che è intervenuto, a
Pozzuolo del Friuli, al primo ‘volo’, ovvero alla liberazione,
avvenuta in un uliveto campione di proprietà dell’Ersa, del primo
centinaio di esemplari di ‘Trissolcus japonicus’, detta ‘Vespa
samurai’.
Volo, al quale ne seguiranno altri cinquanta in tutte le aree del
Friuli Venezia Giulia dove la presenza della cimice asiatica, in
questi anni, è risultata invasiva per l’ambiente, anche urbano, e
devastante per le colture.
Come ha spiegato Pio Roversi, direttore del Crea (il Consiglio
per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria,
organismo del ministero delle Politiche agricole, agroalimentari
e forestali), che assieme ai tecnici dell’Ersa ha seguito la
ricerca di un rimedio biologico alla presenza incontrollata della
cimice asiatica, la ‘Vespa samurai’ avrà il compito di
ristabilire un riequilibrio nella natura che l’insetto invasivo,
pure alieno rispetto al nostro habitat, aveva alterato.
Il volo delle ‘Vespe samurai’ ha lo scopo di favorire
l’insediamento del minuscolo insetto in un ambiente per lui
nuovo, che è quello del nostro habitat. La sua presenza non
nuocerà alle specie vegetali e animali.
“Si tratta – ha specificato Zannier – di un insetto alloctono,
non autoctono, e quindi, nonostante il metodo individuato, e
seguito, per la lotta alla cimice asiatica dal Crea assieme ai
nostri tecnici dell’Ersa sia compreso nelle prassi della lotta
biologica guidata, è stato necessario modificare la legge in
vigore che non permetteva l’introduzione nell’ambiente di insetti
non già presenti nell’habitat”.
“Il progetto, che oggi ha compiuto una tappa importante – ha
ricordato l’assessore – fa parte di un’iniziativa a livello
nazionale nella quale anche il Friuli Venezia Giulia ha avuto
parte attiva per sostenere e sollecitare la ricerca, con
l’obiettivo di risolvere un problema affrontato finora
dall’Amministrazione con la messa a disposizione di interventi
pari a oltre 7 milioni di euro, mentre sono in corso le procedure
per consentire agli agricoltori di accedere anche alle
provvidenze dello Stato per il ristoro dei danni subiti dalle
produzioni”.
La presenza della cimice asiatica nel Friuli Venezia Giulia era
stata segnalata per la prima volta nel 2014, mentre i primi gravi
danni alle colture si sono registrati nel 2016.
“In questi anni – ha ricordato Zannier – si sono dapprima
ricercate soluzioni fisiche rispetto a un fenomeno che poi ha
assunto dimensioni tali da non essere più contenibile se non con
azioni di contrasto”.
“Azioni – ha aggiunto – che hanno richiesto i tempi necessari
alla ricerca, comunque ristretti rispetto alle aspettative, per
arrivare all’attuale risultato che già dalla prossima campagna
agraria potrà dare i risultati attesi”.
“Si è trattato di ricerche e studi complessi – ha concluso
l’assessore – portati avanti con la costante interazione con i
produttori, ma occorre considerare si tratta di una specie
particolarmente invasiva: si pensi che due individui di cimice
asiatica, un maschio e una femmina, dopo tre anni sono in grado
di generare un miliardo di esemplari”.