Acquario Civico di Milano | POP AQUARIUM Luca Bertasso | 4 giu – 4 lug 2021
Scritto da Davide Macor il 13/05/2021
Gli “Acquari”, realizzati a partire dal 2012, costituiscono un vero e proprio repertorio visivo enciclopedico, che parte dalla lettera A e arriva alla Z per ricominciare dal numero 1 ed arrivare attualmente al 60. Pur essendo densi di numerosi riferimenti letterari e storici, dai fregi dell’antica Mesopotamia ai bestiari della letteratura medievale, dalle decorazioni scultoree di mostri scolpiti nelle cattedrali alle ibridazioni fantastiche dei fumetti, gli “Acquari” ci parlano del nostro presente, denunciano la nostra frenetica condizione, la profonda crisi di valori cui assistiamo indifferenti.
Pesci surreali con tratti molto umani, stracarichi di elementi e di particolari, in un horror vacui che riflette i meccanismi di accumulo e straniamento della nostra società contemporanea e ci suggerisce profonde riflessioni sull’arte del vivere.
Continua Antonella Mazza: “Gli Acquari sono radiografie della nostra interiorità, della nostra mente, della nostra anima, con tutti i vari personaggi che la popolano. Ed anche foto istantanee della nostra quotidianità, che denunciano il nostro vivere sfrenato e ci portano a riflettere sul futuro del nostro pianeta.
L’allestimento con gli Acquari sottovuoto vuole lanciare un messaggio di difesa dell’ambiente e denunciare l’uso indiscriminato della plastica: lasciamola all’arte e togliamola dalla Natura.”
Tutti i dettagli sul programma, le informazioni, i giorni e gli orari di apertura e le modalità d’accesso per i visitatori sono pubblicati sul sito web istituzionale: www.acquariodimilano.it
Ha esordito giovanissimo a Milano nel 1989 con una Personale presso la prestigiosa Compagnia del Disegno (Galleria dove terrà altre tre Personali con relativi cataloghi nel 1993, 2005 e 2010) presentato in catalogo da Giovanni Testori e Chiara Canali.
Nel 1995 vince il concorso che gli consente di realizzare un’importante personale con monografia presso il Musée Municipal de Saint Paul de Vence. In seguito prende parte a diverse esposizioni personali e collettive e si trasferisce a New York. Dove, a fine anni Novanta, nasce l’idea dell’opera con data di scadenza a vista (“Expiry date” o “Best before” e successivamente una data collocata in un futuro del tutto casuale) come spiega anche Marco Meneguzzo in un brillante articolo pubblicato nel 2002 su “Abitare”. Idea che il pittore continua a portare avanti come personale e inossidabile “marchio di fabbrica”.
Finalista del Premio Celeste 2005, tra le numerose mostre personali si ricordano: Metrosexual, 2007, con introduzione in catalogo di Marco Meneguzzo presso la Galleria delle Battaglie di Brescia, Full Optional, 2008, nella Galleria milanese Bianca Maria Rizzi con prefazione in catalogo di Stefano Castelli e nel 2012, con catalogo a cura di Mauro Corradini, L’Acquario e gli archetipi di Luca Bertasso, presso la Galleria bresciana I Monaci sotto le stelle Arte Contemporanea.
Tra le numerosissime mostre collettive: nel 1997 presso la Casa dei Carraresi di Treviso Ritratti a Testori con catalogo a cura di Marco Goldin, nel 2008 al Liu Haisu Art Museum di Shanghai Masters of Brera con ampio catalogo a cura di Rolando Bellini, in collaborazione con la Galleria Bianca Maria Rizzi di Milano, le due collettive Senza mani! (2001) e Christmas Rodeo (2010) presso Antonio Colombo Arte Contemporanea di Milano. Nel 2012, infine Artquake – l’Arte della solidarietà, mostra collettiva a scopo benefico svoltasi a Reggio Emilia in favore delle popolazioni terremotate.
Artista ormai riconosciuto e affermato sulla scena artistica italiana, viene considerato come una delle promesse dell’ultima generazione di pittori usciti negli anni Novanta. Colto, raffinato ed elegante, ma schivo e lontano dai clamori dei vernissage, lavora con coerenza nel suo studio per produrre complesse serie di lavori che utilizzano un linguaggio Pop riconoscibile per caratteri tecnici e tematici, dai colori acidi alle stesure uniformi, dalle relazioni cromatiche a contrasto ai profili netti, fino alla disseminazione di elementi numerici e di forme poetiche ibride.
I suoi soggetti sono delineati con pochi tratti decisi ed essenziali, con campiture accese e bidimensionali, secondo un predominante utilizzo del colore molto caratteristico del suo lavoro. Il disegno delle silhouette si affida a una linea di contorno importante, che ha origine formale nelle trame di Fernand Leger, portata ai suoi massimi risultati espressivi da Keith Haring e declinata qui in maniera molto originale grazie all’intervento, oltre al nero, di tinte squillanti, che diventano il profilo portante dell’opera.
Nella ricerca artistica di Luca Bertasso sono riscontrabili due linee espressive: da un lato la tipizzazione del soggetto, secondo i canoni espressamente Pop, dall’altra il gioco surreale magrittiano della sovrapposizione di diversi elementi, scritte, oggetti, numeri. Personaggi totalmente re-inventati, connotati dall’apparire di strani e sorprendenti elementi, dove l’umano si coniuga all’animale e l’inanimato assume aspetto antropomorfo in una continua metamorfosi surreale di forme e fisionomie, come nella serie “Acquari” che l’artista ha realizzato dal 2009 ad oggi.
Hanno scritto su di lui, tra gli altri:
Emilio Tadini, Flavio Arensi, Marco Meneguzzo, Mimmo Di Marzio, Gianluca Marziani, Chiara Canali, Francesca Baboni, Viviana Siviero, Alessandro Riva, Simona, Bartolena, Marina Mojana.
Vive tra Milano e New York.
Coordinate mostra
Titolo POP AQUARIUM
Artista LUCA BERTASSO
a cura di Chiara Canali e Antonella Mazza
Sede Acquario Civico di Milano – Viale G. Gadio 2, Milano – M2 Lanza
tel 02 88 46 57 50
Apertura dal 4 giugno al 4 luglio 2021
Biglietti d’ingresso 5.00 euro intero, 3.00 euro ridotto, la visita alla mostra è compresa nel biglietto d’ingresso all’Acquario.
Informazioni Acquario giorni e orari di apertura, modalità d’accesso
www.acquariodimilano.it
Prenotazione gratuita e biglietti acquistabili su:
www.museicivicimilano.