Musicologia digitale, nuove competenze e strumenti: a Pordenone giornata di studi con l’IReMus di Parigi
Scritto da Davide Macor il 23/10/2018
Giovedì 25 ottobre presso il polo pordenonese dell’Università di Udine si terrà una giornata di studio dedicata alle nuove frontiere della musicologia digitale. Ospiti di eccezione i ricercatori dell’Institut de Recherche en Musicologie (IReMus), con cui saranno discusse nuove competenze e strumenti essenziali per chi opera oggi nell’universo accademico e industriale della musica. I lavori si apriranno alle 9.30 nella sala convegni del Centro Polifunzionale di Pordenone, in via Prasecco 3/a. L’incontro, a ingresso gratuito, è rivolto agli studenti dei corsi di laurea e laurea magistrale in Scienze e tecnologie Multimediali e Comunicazione multimediale e tecnologie dell’informazione e dei Conservatori di Musica, ed è aperto a tutti gli interessati nell’ambito della musicologia e dell’editoria musicale.
Interverranno Angelo Orcalli, Pierre Couprie, Nathanaëlle Raboisson ed Elsa Filipe che affronteranno le problematiche di interpretazione, analisi e rappresentazione della musica acusmatica e mista. Nel pomeriggio sarà la volta di Alice Tacaille, Thomas Bottini, Cécile Davy-Rigaux, Philippe Cathé, Christophe Guillotel-Nothmann, Luca Cossettini, Alessandro Olto e Federico Fontana, che indagheranno i rapporti tra musica e informatica oggi e le ricadute della rivoluzione digitale nell’editoria, nella costruzione di strumenti e nella prassi esecutiva.
«Fino all’irruzione dei nuovi mezzi di registrazione ed elaborazione elettronica dell’audio — spiega Luca Cossettini, ricercatore del Dipartimento di Lingue e letterature, comunicazione, formazione e società e organizzatore dell’incontro — l’arte musicale ha concepito la notazione come forma privilegiata di rappresentazione del pensiero compositivo. Nel Novecento, nuove forme di produzione del suono hanno proiettato la scrittura oltre la dimensione piatta del grafismo e la nuova condizione digitale dei media ha ridefinito il sistema di relazioni in ogni campo dell’arte e della conoscenza. Il compositore odierno opera con una pluralità di forme di scrittura passando con disinvoltura dai sistemi di notazione tradizionale alla sintesi in tempo reale del suono nel live-electronics. Una rivoluzione che si riflette in tutti gli ambiti del sapere musicale: dalla preservazione all’analisi, dalla performance dal vivo fino allo sviluppo di innovativi modelli per l’editoria digitale».
Di queste tematiche si occupano su scala internazionale i ricercatori dell’IReMus, declinandole nelle diverse sotto discipline della musicologia (musicologia storica e sistematica, etnomusicologia, studio della cultura popolare contemporanea, sociologia della musica, psicologia cognitiva, estetica musicale, musicologia digitale). Il loro campo di studi spazia dal Medioevo alla musica elettroacustica, dal jazz alla musica contemporanea.
L’IReMus nasce nel 2014 dalla sinergia tra le più importanti istituzioni parigine che operano in campo musicologico: l’OMF (Osservatorio musicale francese) e il PLM (Heritage and Musical Languages) dell’Università Paris-Sorbonne e l’IRPMF (Istituto di ricerca sul patrimonio musicale in Francia), unità di ricerca che opera sotto la supervisione del CNRS, della Biblioteca Nazionale di Francia e del Ministero della Cultura e della Comunicazione. La sua missione è la conservazione e la valorizzazione del patrimonio musicale conservato in Francia.