All’antica Stamperia Rubattino di Roma la cantautrice e poetessa Marta De Lluvia con “La festa che non c’era”
Scritto da Davide Macor il 15/01/2025
LA RASSEGNA MUSICALE SOPRA C’È GENTE
PRESENTA
-Marta De Lluvia, “La festa che non c’era”-
24 gennaio, ore 21.00
c/o Antica Stamperia Rubattino
(Via Rubattino 1, Roma)
Il 24 gennaio, alle ore 21.00, appuntamento all’Antica Stamperia Rubattino (Via Rubattino 1, Roma, Rione Testaccio) – nell’ambito della Rassegna musicale “Sopra c’è gente”– con la cantautrice e poetessa Mart
Ad accompagnarla sul palco, alle tastiere, Edoardo Petretti, direttore artistico e arrangiatore del disco (eccetto che per quanto concerne gli archi, arrangiati e diretti da Federico Ferrandina), Marco Zenini al basso e Francesco de Rubeis alle percussioni, sezione ritmica del disco.
A più di un anno dall’uscita de “La festa che non c’era”- racconta l’artista– avrò occasione di presentare il disco in un contesto interamente consacrato alla musica d’autore. L’album tratta il tema dell’appartenenza, a luoghi, persone, a delle storie. Le sonorità acustiche e confidenziali lo rendono perfetto per un contesto intimo e d’ascolto come quello della rassegna “Sopra c’è gente”, che raccoglie l’esperienza dello storico Folkstudio.
L’uscita dell’album “La festa che non c’era” è stata preceduta dalla pubblicazione del videoclip ufficiale del brano omonimo- in anteprima esclusiva su Tgcom24– che si pone come abstract concettuale
Accenti spostati e controtempi, tarli e velluti esistenziali per un album dalla forte grana poetica, che sublima scene e sequenze di vita vissuta in un teatro interiore, guidato dalla sacralità della gestualità quotidiana.
L’album ha ottenuto un ottimo riscontro da parte della critica specializzata.
Dicono di Marta De Lluvia e “La festa che non c’era”:
Una delle nostre artiste più raffinate, Paolo Talanca, Avvenire
“La festa che non c’era” di Marta De Lluvia offre quadri lirici di rara bellezza, Guido Michelone, Il Manifesto
Una proposta di grande intensità e intelligenza, Alberto Bazzurro, Musica Jazz
Prenotazioni:
Whatsapp 3276310658
Email: [email protected]
BIO
Marta De Lluvia è una cantautrice e poetessa recanatese. Ha vissuto in Germania e in Belgio e ha intrapreso diversi viaggi in Russia.
Sin da giovanissima inizia a comporre poesie e canzoni; studia canto e chitarra classica. Parallelamente alla musica, coltiva l’interesse per la poesia e per le lingue straniere. Dalla musica classica, dopo aver studiato jazz, arriva alla musica d’autore.
Nel 2013 ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie, “In sé maggiore”.
Nel 2017 si è aggiudicata il Premio Miglior Testo alla XIII edizione del Premio Bianca D’Aponte (Città di Aversa).
Il suo esordio discografico, “Grano” è uscito nel 2019 su etichetta Orange home Records ed è stato finalista alla Targa Tenco nella sezione Miglior Opera Prima.
Al lavoro hanno collaborato- tra gli altri- Giua, Armando Corsi e Stefano Cabrera degli Gnu Quartet.
Nel 2020 è stata finalista al concorso L’Artista che non c’era.
Nel 2021 è arrivata terza al Premio Gianmaria Testa (Festival Moncalieri).
Nel 2024 si è classificata al terzo posto al “Premio Nazionale per la Canzone d’Autore Emergente – Premio Città di Quiliano”
La Rassegna
Chiuso definitivamente lo storico “Folkstudio”, Fabrizio Emigli, ultimo direttore artistico dello speciale Spazio Giovani, in sinergia con alcuni musicisti e operatori- rimasti “orfani” del Boss Cesaroni e di quelle mitiche “stanze polverose”– decise di provare a riproporre la stessa esperienza in altri luoghi (associazioni culturali, pub, vinerie).
Venne fondata così l’associazione “Sopra c’è gente” (il nome allude all’annosa quaestio dei rapporti tra vicinato e musica dal vivo), che propose per un lungo periodo alcuni artisti della scena italiana (fra i tanti, Stefano Rosso, Simone Cristicchi, Luigi “De Gregori” Grechi). Il progetto venne riconosciuto ed appoggiato dall’Archivio Folkstudio, che donò all’Associazione alcuni oggetti “simbolo”, appartenuti allo storico locale: un’ampia discografia di alcuni artisti folk prodotti dall’etichetta “Folkstudio”, mixer e impianto voci e la celebre “campana” con la quale veniva annunciato l’inizio di tutti gli spettacoli tenuti nello storico locale (da Bob Dylan a Francesco De Gregori, passando per Antonello Venditti e Giovanna Marini, da Lucio Dalla a Roberto Benigni, fino a Vinicius De Moraes e a tanti altri ancora).