25 novembre: i documentari di arte.tv per sensibilizzare sul tema della violenza sulle donne
Scritto da Davide Macor il 19/11/2024
Il prossimo 25 novembre si celebrerà la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea delle Nazioni Unite nel 1999. La data non è casuale: nello stesso giorno del 1960, nella Repubblica Domenicana, le tre sorelle Mirabal, attiviste politiche, vennero uccise per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo. Patria, Minerva e Maria Teresa, questi i loro nomi, furono bloccate da agenti del Servizio di informazione militare mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione. Stuprate, torturate e massacrate, furono poi gettate in un dirupo a bordo della loro auto, per simulare un incidente.
A oltre 60 anni dal brutale episodio, la violenza di genere resta una piaga sociale in molte parti del mondo, Italia compresa, dove è da poco passato un anno dalla scomparsa di Giulia Cecchettin: la studentessa veneta di 22 anni uccisa dall’ex fidanzato l’11 novembre 2023.
Per sensibilizzare sul tema, in occasione del prossimo 25 novembre, la piattaforma di streaming europea arte.tv ha creato una collezione ad hoc, con documentari e reportage, dal titolo Violenza sulle donne: una piaga mondiale. I contenuti sono disponibili gratuitamente e con sottotitoli in italiano sul sito arte.tv/it.
Le violenze di coppia tra gli adolescenti
In Le violenze di coppia tra gli adolescenti, Romane e Luna, due giovani vittime di violenza domestica, hanno il coraggio di raccontare le loro storie. Romane non ha denunciato il suo ex compagno, che non è stato perseguito e condannato per i fatti di cui è accusato. Luna, invece, ha sporto denuncia contro il suo ex compagno, ma questa è stata respinta in quanto l’accusato è stato dichiarato affetto da un disturbo mentale e, quindi, non penalmente responsabile nel momento in cui sarebbero avvenuti i fatti.
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H24 – Storie di ordinari abusi sulle donne
Attraverso una collezione di ventiquattro cortometraggi, H24 racconta le molteplici forme di abusi di cui possono essere vittime le donne nel corso di una giornata. Realizzata da un collettivo di artiste europee e ispirata a fatti realmente accaduti, questa serie, lancia un appello alla Sorellanza e alla liberazione della parola, attraverso i monologhi di attrici straordinarie — come Valeria Bruni Tedeschi, Diane Kruger, Anaïs Demoustier, Noémie Merlant e Sveva Alviti — che danno vita a una miscela brillante di letteratura e cinema.
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Più forti delle violenze
Nella città belga di Liegi, una ex caserma ospita la sede del “Collectif contre les violences familiales et l’exclusion” (Collettivo contro le violenze coniugali), che offre sostegno a donne vittime dei loro partner. In un ufficio con tre piccole stanze, queste vengono accolte e ascoltate: alcune rischiano ancora la propria incolumità all’interno di una relazione, altre tentano di ricostruire la propria vita un passo alla volta, tutte hanno bisogno di un luogo di condivisione in cui raccontare le loro storie e dargli un senso, per non sentirsi più sole e riappropriarsi di se stesse. Il documentario Più forti delle violenze condivide le toccanti testimonianze di queste donne.
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Collage contro i femminicidi: l’arte come denuncia sociale
“Collages Féminicides” è un collettivo fondato a Parigi nel 2020 i cui membri utilizzano lo spazio pubblico come mezzo di espressione per denunciare la violenza sessista, sessuale e domestica. Il movimento è cresciuto al punto di diventare un fenomeno internazionale che oggi più che mai lotta contro l’ingiustizia, il razzismo e la discriminazione. Lo racconta il documentario Collage contro i femminicidi: l’arte come denuncia sociale.
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USA: l’aborto in Alabama tra rassegnazione e resistenza
Dopo la sentenza della Corte Suprema che ribalta la giurisprudenza del caso Roe vs Wade, l’Alabama (stato americano profondamente religioso e conservatore) è il primo ad approvare il divieto di aborto anche nei casi estremi di stupro e incesto. Il documentario USA: l’aborto in Alabama tra rassegnazione e resistenza racconta delle difficoltà che le donne si trovano ad affrontare dopo l’approvazione di questa legge, che si ripercuote soprattutto sui ceti più poveri.
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La vita nelle carceri femminili degli Stati Uniti
All’inizio degli anni Ottanta, nelle carceri americane si contavano meno di 25mila donne: 40 anni dopo, sono più di 230mila. La quota di detenute aumenta due volte più velocemente della popolazione maschile: esiste una spiegazione a questo fenomeno? Il reportage La vita nelle carceri femminili degli Stati Uniti prova a dare una risposta a questa domanda mostrando l’esempio dell’Oklahoma, che vanta il record contrario.
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