Un concerto declinato al femminile porta alla ribalta il talento delle donne di ieri e di oggi: al Giovanni da Udine è il momento della Female Symphonic Orchestra Austria
Scritto da Davide Macor il 14/02/2024
La proposta musicale del Teatro Nuovo Giovanni da Udine prosegue sabato 17 febbraio con un nuovo appuntamento di particolare suggestione. Debutta infatti per la Stagione di Musica e Danza, realizzata con il sostegno di Fondazione Friuli, un’orchestra tutta al femminile, la Female Symphonic Orchestra Austria (FSOA). Diretta dall’italiana Silvia Spinnato che ne è fondatrice, la compagine salisburghese ha fra i propri obiettivi la valorizzazione del repertorio sinfonico di compositrici del periodo classico e romantico ancora poco conosciute al grande pubblico. Ed è infatti incentrata proprio sulla produzione musicale di un’artista rivoluzionaria nel mondo della musica classica ma ancora sconosciuta ai più, Amy Marcy Cheney Beach, la prima parte del programma della serata che ripercorrerà le sue più belle creazioni a iniziare dalla Sinfonia in Mi minore op. 32 “Gaelic”. Vissuta nel XIX secolo, Amy Marcy Cheney Beach fu la prima donna al mondo a vedere eseguita una propria sinfonia da una grande orchestra, la Boston Symphony, nel 1894. Partecipazione speciale sarà poi quella del soprano Fiorenza Cedolins che eseguirà pagine composte da Beach e orchestrate, su commissione del Giovanni da Udine, dalla giovane compositrice palermitana Valentina Casesa. In chiusura di serata, la celebre Sinfonia n. 9 di Antonín Dvořák porterà con sé l’auspicio di un nuovo mondo, nel segno dell’uguaglianza fra uomini e donne.
Il progetto Female Symphonic Orchestra Austria (FSOA) è nato nel 2019 dalla volontà della direttrice d’orchestra Silvia Spinnato di ricercare, scoprire e diffondere il repertorio sinfonico di compositrici europee ed americane del periodo classico e romantico pressoché sconosciute ma di grande valore come Maddalena Lombardini Sirmen (1745-1818), Emilie Mayer (1812-1883), Amy Beach (1867-1944) e Mel Bonis (1858-1937): tutte artiste di grande talento cui la società patriarcale del loro tempo aveva impedito di pubblicare e di eseguire in pubblico le proprie opere. Ancor oggi queste sono quasi del tutto escluse dalle sale da concerto di tutto il mondo. La massima prevalente all’epoca era che “il gentil sesso” semplicemente non era all’altezza di affrontare grandi e complesse composizioni. Studiando le partiture, Spinnato si è convinta del contrario: molte di queste compositrici avevano una padronanza magistrale del contrappunto e dell’orchestrazione. Per porre fine definitivamente a questa deplorevole lacuna nella programmazione dei concerti, nel 2019 Silvia Spinnato ha fondato la FSOA, con sede a Salisburgo. Qui, il 28 novembre 2019, l’orchestra si è esibita per la prima volta davanti ad un pubblico entusiasta. Il successo eccezionale ottenuto ha confermato che l’idea poteva funzionare, ma è valso anche da incoraggiamento a continuare in questo ambizioso progetto. Nella raccolta di spartiti di Spinnato, le opere di Mel Bonis occupano un posto fisso fra Beethoven e Brahms, quelle di Emilie Mayer fra Mahler e Mozart.
Scopriamo il concerto – Gender Gap
Il cammino della donna, anche nella musica, resta ancora un passo dietro l’uomo. Sabato 17 febbraio, alle 17.30 la critica musicale e docente di storia del teatro Carla Moreni ci invita alla scoperta delle opere di Amy Marcy Cheney Beach al centro del programma che la Female Symphonic Orchestra Austria eseguirà in serata, e di altre musiciste ancora poco note al grande pubblico (ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili).