Il duo rock israeliano Cadence pubblica il nuovo EP “The Big Wheel”
Scritto da Davide Macor il 08/11/2022
Il primo album internazionale contiene quattro brani di vari stili musicali e con una regia ispirata alla storia delle origini del duo. Trovandosi all’asilo all’età di cinque anni e fondando la loro prima band insieme all’età di dieci anni, Ran Zilca e Amir Shwartz formarono il gruppo rock “Inch”, che fece tournée nei club di Tel Aviv e continuò a registrare ed esibirsi localmente alla fine degli anni ’80. Dopo 30 anni di carriera e famiglia, si sono riuniti come Cadence, lavorando con l’iconico produttore israeliano Gil Smetana, pubblicando un album di debutto nel 2019.
Sebbene ispirati dalle immagini e dai suoni impressi nella mente di due bambini israeliani degli anni ’70, i testi di The Big Wheel riflettono i viaggi personali dei due artisti, ora un ricercatore di intelligenza artificiale e un ingegnere/imprenditore immobiliare, entrambi sono uomini di famiglia. . Musicalmente, gli stili spaziano dal rock elettronico/alternativo alle ballate della vecchia scuola, con un’influenza riconoscibile dal moderno progressive metal europeo.
“Tangier”: è ambientato nello Stretto di Gibilterra e funge da metafora per gli amanti che quasi si toccano ma sono a un oceano di distanza. Il paradiso per l’uno e l’inferno per l’altro. Chitarre phaser lisce si mescolano con sintetizzatori di chitarra in metallo e voci ariose per formare un’atmosfera marina in cui “barche di metallo galleggiano sull’acqua” e “i raggi del sole giocano con le onde tremolanti”.
“Somewhere In This World”: è una canzone di gratitudine. La vita moderna è radicata nel comfort di una routine quotidiana. Ma, sullo sfondo della routine quotidiana, c’è il disagio di televisione, radio e social network, che trasmettono costantemente catastrofi, conflitti e dolore umano. Questa canzone parla della consapevolezza della sofferenza umana, ma anche della gratitudine che quasi tutti i giorni la vita è indolore.
“Headphones”: Un rocker che invecchia è un argomento divertente. “Headphones” parla della dissonanza tra la vita quotidiana mondana di un padre di famiglia e il mondo immaginario che esiste nella sua mente non appena si mette le cuffie e le chitarre iniziano a suonare nella sua testa.
“You”: Le rotture sono sempre facili, ma le peggiori sono quelle che persistono mentre due amanti si separano. “You” parla di un amante che sta svanendo e svanendo. Sottilmente scritti e prodotti, gli accordi quasi identici si fondono con le voci e le chitarre riverberate per creare una sottile nuvola di tristezza.