Giornata della Memoria: 8 documentari, tra passato e presente, per non dimenticare
Scritto da Davide Macor il 18/01/2022
In occasione della Giornata della Memoria, il prossimo 27 gennaio — istituita dalle Nazioni Unite per commemorare le vittime dell’Olocausto nel giorno in cui, nel 1945, avvenne la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz —, il canale culturale Arte in Italiano (arte.tv/it), presenta una selezione di 8 titoli per approfondire il tema e per non dimenticare.
In un viaggio tra passato e presente, gli 8 documentari da una parte raccontano le storie delle vittime e dei sopravvissuti ai campi di concentramento (e ciò che hanno dovuto affrontare dopo la liberazione) e dall’altra condividono una panoramica della situazione attuale esplorando, dal punto di vista sociale e culturale, le vite degli ebrei che attualmente vivono in Europa, dalla Polonia all’Italia, passando per Francia e Ucraina.
Tutti i titoli sono fruibili gratuitamente con sottotitoli in italiano sul sito arte.tv/it o sulle app ARTE per smart TV, Fire TV, Apple TV e dispositivi mobili.
Il campo di concentramento di Mauthausen, in Austria, fu uno dei più duri del Terzo Reich. Qui, durante l’Olocauso, un dipartimento speciale chiamato “Erkennungsdienst” fu incaricato di scattare fotografie della vita quotidiana con lo scopo di scrivere la “storia gloriosa” del regime. Anche se la maggior parte di queste immagini è stata distrutta nel 1944, molti documenti sono sopravvissuti grazie ad alcuni deportati che per due anni, a rischio della loro stessa vita, hanno rubato centinaia di foto e le hanno tenute nascoste con la speranza di poterle, un giorno, mostrare al mondo. I Resistenti di Mauthausen racconta questa vicenda e quella delle 1.000 immagini giunte fino a noi grazie a questo atto di resistenza unico nella storia.
Olocausto: i nascondigli degli ebrei polacchi
Nel documentario Olocausto: i nascondigli degli ebrei polacchi, la ricercatrice Natalia Romik compie un viaggio attraverso la Polonia per raccontare i monumenti silenziosi di un trauma collettivo, luoghi che ricordano la forza di volontà e la voglia di vivere di un popolo, nonché un’intraprendenza dettata dal bisogno. Tra questi, un bunker nascosto in un cimitero a Varsavia, che secondo alcuni avrebbe messo in salvo fino a trenta persone, e una quercia di 650 anni talmente celebre da essere raffigurata sulla banconota da 100 zloty e che, secondo le testimonianze, avrebbe ospitato due fratelli in fuga dai rastrellamenti.
Come vivono, e in quali città vivono, gli Ebrei d’Europa? In che modo la loro vita quotidiana risente dell’antisemitismo, degli attentati recenti o della politica d’Israele? Nel documentario in due puntate Ebrei d’Europa, la produttrice cinematografica tedesca Alice Brauner e il giornalista svizzero Yves Kugelmann percorrono il continente per incontrare rabbini, ristoratori, scrittori, musicisti, giornalisti e pensatori che permetteranno di comporre un quadro generale dell’ebraismo contemporaneo — diviso tra le due grandi tradizioni sefardita e ashkenazita e tra diversi gradi di ortodossia religiosa — da Tangeri a Berlino, passando per Varsavia, Strasburgo, Venezia e Marsiglia.
Essere giovani ed ebrei in Polonia
Nascondersi o andarsene? Questa è la domanda che tormenta alcuni giovani ebrei polacchi e che fa da fil rouge al documentario Essere giovani ed ebrei in Polonia. A Varsavia, per esempio, la coppia formata da Patrycja ed Eryc è certamente orgogliosa delle proprie origini, ma non osa mostrare pubblicamente la propria religione e così, non vedendo futuro nel Paese, si prepara a emigrare in Israele. Ma altri membri di questa piccola minoranza rivendicano sempre più la propria identità.
Decine di migliaia di Ebrei britannici discendono da famiglie tedesche che trovarono rifugio a Londra e dintorni per scampare alle persecuzioni naziste del Novecento. Questo passato ingombrante fa sì che, oggi, essi nutrano sentimenti contrastanti nei confronti della patria dei loro genitori o nonni; eppure, per via della Brexit, sono in molti a richiedere la cittadinanza tedesca. A raccontare questa realtà è il documentario Dall’Olocausto alla Brexit.
Ucraina: sinagoghe in pericolo
Oggi, sono appena un migliaio gli ebrei che vivono ancora a Lviv, in Ucraina, una cittadina che un tempo era chiamata Leopoli e che, durante l’Olocausto, ha visto i tedeschi uccidere più di 100.000 ebrei. Il reportage Ucraina: sinagoghe in pericolo racconta questa realtà e la storia di Sasha Nazar che, tra distruzione e rovina, continua a combattere per cercare di salvare una delle ultime sinagoghe di Leopoli.
Cos’è un Ebreo, se non “qualcuno che conosce la tua stessa barzelletta, ma la sa raccontare meglio”? Se è difficile definire esaustivamente il concetto di identità ebraica, quest’ultima non può tuttavia prescindere da un aspetto in particolare: lo humour, la miglior medicina contro i Mali di una minoranza cui la Storia ha riservato il cammino turbolento della Diaspora. Il documentario in due puntate Gli ebrei e lo humour racconta l’ironia come strumento di resilienza e antidoto alla vittimizzazione, perché “Non è la speranza ad essere l’ultima a morire, ma l’umorismo”.
Giugno 1940: dopo la débâcle della Francia, occupata dalla Germania nazista, anche la grande colonia sull’altra sponda del Mediterraneo si adegua alle nuove politiche. In Algeria viene così ripristinato l’ordine coloniale e gli ebrei vengono privati delle loro prerogative di cittadinanza, vessati e internati nei campi; una sorte simile spetta anche ai cittadini musulmani, che rappresentano circa il 90% della popolazione. Attraverso immagini d’archivio, testimonianze e la preziosa consulenza dello storico dell’Algeria Benjamin Stora, il documentario L’Algeria e Vichy (ispirato al libro di Jacques Attali L’année des dupes – Alger 1943) rievoca una parentesi dolorosa di cui la società francese porta ancora le stigmate.