Chiesette arteniesi
Scritto da Davide Macor il 05/10/2021
Il Comune di Artegna è impreziosito da un “sistema” di chiesette storiche che non ha pari nel Gemonese, distribuite in corrispondenza delle prime balze prealpine a ridosso della pianura. Si tratta di antichi edifici di culto, spesso danneggiati o distrutti dai terremoti e quindi oggetto di rifacimenti e ricostruzioni, con cui la popolazione da sempre ha stabilito un forte legame. Di particolare interesse artistico, testimoniano l’evoluzione e la storia di un territorio posto a breve distanza da una delle principali vie di comunicazione percorse sin dall’antichità.
Tre di queste chiese, San Martino che si erge sul colle a cui dà il nome, Santo Stefano in Clama e San Leonardo in Sottocastello, sono le mete di una visita guidata in programma domenica 10 ottobre, con ritrovo alle 10 presso il Castello Savorgnan, occasione unica per scoprire affreschi e opere conservati all’interno degli edifici: dalla volta a crociera con le vele decorate da Gian Paolo Thanner nel primo Cinquecento (San Martino), alle lastre di pluteo di origine longobardo-bizantina (Santo Stefano), alla pala ottocentesca che orna un piccolo altare (San Leonardo). Per la visita, gratuita, è necessaria la prenotazione (338 7187227).
«Come dichiara l’epigrafe posta sopra l’ingresso principale, i lavori per la ricostruzione della chiesa di S. Martino si resero necessari per riparare i guasti causati dal rovinoso terremoto del 14 marzo 1511, che tante distruzioni procurò nell’intero Friuli. Sulla testimonianza poi di altre iscrizioni murate o incise all’esterno, sappiamo che nel 1515-16 erano ultimati i muri perimetrali, che nel 1518 la bella facciata in pietre squadrate fu decorata con le finestre e il portale e che finalmente per populum arteniensem reparata la pieve rinnovata fu inaugurata nell’anno della Salvezza 1519». (Gian Carlo Menis, “L’antica pieve di San Martino di Artegna e gli affreschi di Gian Paolo Thanner”, Comune di Artegna 1999)
«I sette frammenti altomedievali rinvenuti nella chiesa di S. Stefano in Clama durante i lavori di demolizione dell’altare settecentesco, nel quale erano stati reimpiegati, si possono considerare una delle più interessanti scoperte del dopo-terremoto. Realizzati tutti nel medesimo calcare rossastro locale, sono verosimilmente provenienti dallo stesso manufatto (…) la cui collocazione originaria si può ragionevolmente identificare con la stessa chiesa di S. Stefano o con un altro edificio di culto vicino». (Maria Cristina Cavalieri Dossi, “Gli affreschi di S. Stefano in Clama ad Artegna”, Arti Grafiche Friulane 1984)
«La chiesa di S. Leonardo è una costruzione della prima metà del Cinquecento, con qualche alterazione posteriore. L’aula è rettangolare, con travatura a vista, presbiterio poligonale alto e largo quanto l’aula. (…) Il portico è a padiglione, chiuso sul lato settentrionale con piccola apertura rettangolare, sostenuto da spigoli in muratura, con alto parapetto a gradini nell’interno». (Giuseppe Marchetti, “Le chiesette votive del Friuli”, Società Filologica Friulana 1982)