ESCE “ZINDA” DI FRANCESCA INCUDINE, IL BRANO DEDICATO A SABEEN MAHMUD E ALLA LIBERTA’ DELLE DONNE
Scritto da Davide Macor il 28/05/2021
Questa storia parte da un muro. Il muro del T2F (The Second Floor) a Karachi, in Pakistan, un centro culturale fondato da Sabeen Mahmud, attivista per i diritti umani. “Un muro che a solo guardarlo puoi sentirci le voci di tutti quelli che da lì sono passati per lasciare un messaggio, un ricordo, in memoria di Sabeen, che al centro di quel muro campeggia, ancora lì…”.
ZINDA, in italiano VIVA, è il nuovo brano di Francesca Incudine – cantautrice e percussionista ennese – dedicato proprio a Sabeen Mahmud, uccisa a Karachi con quattro colpi di pistola il 24 aprile del 2015. Esce oggi, su tutti i digital store, accompagnato da un video che porta la firma di Raffaele Pullara.
Il brano è stato presentato in anteprima mondiale dal Pakistan il 24 aprile scorso in occasione delle manifestazioni per i sei anni dalla scomparsa dell’attivista.
Racconta Francesca Incudine:
“Mi trovavo a Karachi nel 2018, invitata dalla console italiana per tenere un concerto con l’orchestra del Conservatorio, un’esperienza artistica bellissima per me e con una valenza culturale alta e importante. Ci aspettavano le prove del pomeriggio al T2F, un vero e proprio hub di idee, dove la poesia e l’arte incontrano la tecnologia, la politica, la lettura, un luogo di ritrovo e di confronto su temi scottanti come i diritti delle donne, la libertà di stampa, la corruzione, la violenza, un luogo in cui tornare a respirare in una città così soffocante, un luogo in cui potersi esprimere liberamente ed essere se stessi.
Ci aspettavano le prove del pomeriggio al T2F, un luogo dove la poesia e l’arte incontrano la tecnologia, la politica, la lettura, un punto di ritrovo e di confronto su temi scottanti come i diritti delle donne, la libertà di stampa, la corruzione, la violenza, un luogo in cui tornare a respirare in una città così soffocante, un luogo in cui potersi esprimere liberamente ed essere se stessi.
Visito il centro, poco prima delle prove, e mi ritrovo di fronte a questo muro e ascolto la sua storia: parlava Sabeen, si batteva a difesa dei diritti umani, non si arrendeva, sorrideva; aveva 40 anni e portava i capelli corti, non era sposata, amava guidare la sua moto, la musica, la poesia e il cricket, era una donna libera”.
‘Zinda’ vuole essere un omaggio alla libertà di pensiero, ed in particolare alle libertà delle donne.
In questo brano Sabeen Mahmud rivive tra le strade della sua città, “la città delle luci, dove la pioggia che cade fa i bambini felici…”, tra la sua gente che oggi guarda a lei come ad una luce in un cielo soffocato dalla paura. Francesca Incudine prova a raccontarla come fosse “un pensiero…” in cerca di libertà e futuro e si chiude con il saluto che l’attivista pakistana usava per firmare ogni sua lettera, “Peace, Sabeen”.
Il brano, cantato in italiano e in urdu, vede la partecipazione della giovanissima cantante pakistana Simal Nafees e, al sitar, del maestro Nafees Ahmad, direttore dell’orchestra Napa del conservatorio di Karachi. Fa parte del progetto VOCI FUORI DAL MURO, che prevede l’uscita di quattro singoli dove i muri sono protagonisti. Muti e immobili, simbolo di chiusura ed isolamento, sono loro a parlarci ed a raccontarci le loro storie, come il muro del T2F.
CREDITI BRANO
Testo e musica: Francesca Incudine
Arrangiamenti: Raffaele Pullara e Manfredi Tumminello
Francesca Incudine, voce
Manfredi Tumminello, chitarra
Raffaele Pullara, violino
Salvo Compagno, percussioni
Simal Nafees, cori
Nafees Ahmad, sitar
Registrato, mixato e masterizzato da Raffaele Pullara presso “Recraft Studio” di Palermo
La voce di Francesca Incudine è stata registrata ad Enna presso “Audio Studio Project” di Andrea Ensabella
La voce di Simal Nafees e il sitar di Nafees Ahmad sono stati registrati a Karachi presso lo studio di Sir Arshad Mehmood.
Grazie alla console Anna Ruffino.
Grazie a Muhammad Haroon Khan per la traduzione in urdu.
CREDITI VIDEO: Prodotto da Recraft Studio di Palermo di Raffaele Pullara
Per la partecipazione al video si ringraziano: Gloria Riti e Salvo Compagno
Per le immagini di Karachi e del T2F si ringrazia Shahmir Kamal.
ARTWORK: Toto Clemenza
CHI E’ FRANCESCA INCUDINE
Francesca Incudine nasce ad Enna nell’ ’87. Si appassiona all’età di 13 anni ai tamburi a cornice. Proprio in quegli anni comincia a studiare le percussioni e il canto per iniziare un percorso di formazione artistica che ad oggi continua a crescere e ad impadronirsi delle forme musicali che gli sono più proprie; tra queste, in particolari, la musica folk, di radice popolare che spazia fino alla world music. È proprio su questo campo che da qualche anno ha intrapreso anche la strada della canzone d’autore, scrivendo e componendo in siciliano. Tante già le esperienze artistiche che le hanno permesso di consolidare, dare nuova vita e linfa ad un percorso in continua crescita. Tra quelle più significative la partecipazione al Premio Andrea Parodi per la World Music che nel 2010 le ha fatto conquistare insieme alla Compagnia Triskele il primo posto con la canzone “Fimmini”, il cui testo porta la sua firma; numerosi i premi arrivati invece nel 2013 nello stesso contest con il brano “Iettavuci” (Premio della Critica, Premio Miglior Testo, Premio Migliore Musica, Premio dei Bambini).
Da Milano invece arriva un importante riconoscimento nell’ambito del concorso nazionale per cantautori “L’artista che non c’era” svoltosi al CPM nel giugno 2014, dove conquista il Primo Premio e il Premio Speciale Muovi la Musica. Nel febbraio 2015 viene invitata alla rassegna “Parabiago d’autore” a Parabiago per l’apertura del concerto di Davide Van De Sfroos.
Ad ottobre 2015 è tra le dieci finaliste al Premio “Bianca D’Aponte” ad Aversa, unico premio nazionale per la canzone d’autore al femminile.
A febbraio 2016 viene invitata, insieme all’Associazione Muovi La Musica, ad esibirsi a Casa Sanremo, al Palafiori, in occasione delle attività collaterali del Festival.
Ad aprile 2016 vince la session live del Premio InCanto, contest per emergenti che si svolge a Roma presso L’Asino che Vola, partecipando così alla finale di settembre dove conquista diversi riconoscimenti (Premio della Critica “Piero Calabrese”, Premio Miglior Performance, Premio Indiegeno Fest e l’accesso in finale al Premio Musica Controcorrente). Ad Agosto 2016 viene invitata ad Indiegeno Fest, festival di musica indipendente che si svolge nella provincia di Messina. Nello stesso mese vince il Premio Botteghe d’Autore ad Albanella (SA) conquistando anche una menzione come Miglior Arrangiamento con il brano inedito “Linzolu di Mari”.
Ad ottobre 2016 vince il premio nazionale Musica Controcorrente, ricevendo una menzione anche per la rivisitazione del brano “Lazzari felici” di Pino Daniele.
Nel mese di novembre dello stesso anno viene invitata come ospite per la rassegna “Mille papaveri rossi”, manifestazione dedicata a De Andrè che l’ha vista esibirsi sul palcoscenico dell’Auditorium Enzo Ferrari con altre cantautrici, fra cui Mariella Nava.
Nell’estate del 2018 porta a Karachi, in Pakistan ospite del consolato italiano per esibirsi insieme all’orchestra Napa del conservatorio di Karachi riscuotendo, insieme alla sua band, un grande successo. (Qui l’ampio servizio della BBC: https://www.youtube.com/watch?
Nel 2018 esce il suo secondo disco dal titolo Tarakè, con la direzione artistica di Carmelo Colajanni e Manfredi Tumminello, disco che vince la Targa Tenco 2018 come miglior album in dialetto.
Il 20 ottobre 2018 si esibisce al Teatro Ariston di Sanremo per il conferimento della Targa.
Sempre ad ottobre del 2018 vince il Premio Bianca d’Aponte dedicato al cantautorato al femminile, aggiudicandosi anche il premio della critica “Fausto Mesolella” e la possibilità di realizzare un tour di 8 date grazie al Nuovo Imaie.
Il 2018 si conclude con la vittoria di un altro contest dal titolo “Fai volare la tua musica”, che nasce dalla collaborazione tra SIAE, Alitalia e Rockol, e che la vede tra le 36 proposte vincitrici che conquistano la possibilità di potere fare ascoltare la propria musica a bordo degli aerei Alitalia nel 2019.
Nell’aprile del 2021 il suo brano “No name” è inserito in un corso della New Jersey City University sull’incendio della Triangle di New York – la fabbrica della “camicette bianche” – dove nel 1911 persero la vita 146 persone, molte erano giovani donne italiane provenienti soprattutto dalla Sicilia. La canzone è presente anche sul portale dedicato alle raccolta delle fonti sull’evento storico. Nello stesso mese un altro suo brano, “Zinda”, dedicato all’attivista per i diritti umani pakistana Sabeen Mahmud, viene presentato in anteprima mondiale dal “T2F” di Karachi.