Oggi esce in digitale e in radio “Mi chiedevo se”, il nuovo brano del cantautore e chitarrista Gabriele Pirillo
Scritto da Davide Macor il 08/05/2021
Oggi esce in digitale e in radio “Mi chiedevo se”, il nuovo brano di Gabriele Pirillo, cantautore e chitarrista 22enne, new-entry dell’etichetta 800A Records. Questo singolo è il primo di quattro che faranno parte del suo album d’esordio, previsto per l’inizio del 2022.
Gabriele Pirillo, artista che ha tra le sue influenze musicali Giorgio Poi, Canova e John Mayer, scatta una fotografia di “Mi chiedevo se”: “questa canzone parla di due persone che non riescono a realizzare la fine di una storia, che cadono negli stessi errori perché convinti di poter ritrovare un equilibrio. È il racconto di un amore confuso in cui non è più chiaro cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, in cui a tratti sembra tutto nitido e all’improvviso ci si rende conto di non aver capito niente.”
Un sound semplice e diretto affidato al “power trio” Stratocaster/Basso/Drums. Il brano è stato prodotto da Fabio Rizzo (Eugenio in via di Gioia, Dimartino, Alessio Bondì) e mixato da Tommaso Colliva, produttore di Diodato, Calibro 35, Ghemon e molti altri, presso Laboratori Testone. Testo e musica sono di Gabriele Pirillo. Prodotto e registrato da Fabio Rizzo presso Indigo Studios e Cantieri 51. Masterizzato da Giovanni Versari. La copertina d’autore è firmata da Paolo Raeli.
Gabriele Pirillo, 22 anni, di Palermo ma temporaneamente studente fuori sede a Cagliari. Studia musica da quando, a 10 anni, si appassiona alla chitarra che da quel momento diventa un elemento fondamentale, che gli permette di esprimere sensazioni difficili da rendere solo con le parole. Il fatto di percorrere due strade parallele, come quella universitaria e quella musicale, gli dà la possibilità di raccontare sempre qualcosa di nuovo: entrambe le strade, che apparentemente non si incontrano, si influenzano l’un l’altra creando una sorta di equilibrio. Nelle sue canzoni Gabriele Pirillo parla proprio di questo, della vita più o meno all’ordine di tutti giorni, cercando sempre di trasmettere il più possibile all’ascoltatore le sue sensazioni.