ESCE oggi IN RADIO E IN DIGITALE “BOOM” primo singolo di Architetto, un inno all’amicizia e alla libertà
Scritto da Davide Macor il 22/04/2021
“BOOM” (Rumore di Zona/The Orchard) è il titolo del singolo che segna il debutto discografico di ARCHITETTO, progetto del cantautore romano Nicola Nobile. Il brano, disponibile da giovedì 22 aprile, è prodotto da Marta Venturini e Bodalicious Collective e registrato allo Studionero di Roma.
“…e BOOM!
Ci tirano ancora le bombe
Da soli una generazione
I ragazzi per bene diventano iene…”
Un venerdì sera, un giorno come un altro. Non siamo in guerra ma viviamo tra bombe che brillano, che esplodono intorno a noi. Siamo noi le vere bombe. La nostra vita è un percorso fatto di gioie, dolori e problemi. Tante volte c’è il rischio di trovarsi profondamente soli anche se circondati da milioni di persone. “Boom” è il racconto di quando per essere felici spesso bastano gli amici di sempre, quelli che ti aiutano a trovare il coraggio di superare ogni cosa nella vita.
A proposito del nuovo singolo l’artista sottolinea: «”Boom” vuole farvi cantare, riflettere, ridere e piangere. Vuole farvi sentire liberi, insomma vuole farvi essere “finalmente e orgogliosamente pazzi”».
Architetto: Nicola Nobile, ha 26 anni ed è veramente un architetto. Crescendo cerca di convivere con le sue oscurità nate da un’infanzia turbolenta nelle periferie romane. All’età di 21 anni sceglie di partire per il Sud America cercando risposte e barcamenandosi tra ostelli e lavori di fortuna. Tornato in Italia quel bagaglio di nuove esperienze si fonde con le sue oscurità. Tutte le immagini della sua vita sono state raccolte in un diario privato fatto di musica. Quella musica che è sempre stata valvola di sfogo, ora ha trovato una sua dimensione. Nel 2019 decide di uscire dalla sua cameretta e di condividere le sue paure e debolezze con gli altri ed inizia un percorso che lo porterà a dar vita al progetto Architetto. I testi sono delle intime interpretazioni di ciò che Architetto ha visto e vissuto nel corso delle sue esperienze “senza troppe pretese e sovrastrutture, senza troppi schemi”.