Hard Point pubblica un EP con influenze dallo stoner rock al metal alternativo
Scritto da Davide Macor il 13/04/2021
La band Hard Point continua a promuovere il loro EP di debutto intitolato “Can You Hear It?”. Le composizioni della band attraversano vari stili, evidenziando l’influenza di stoner rock, alternative metal e grunge. Il messaggio che Hard Point diffonde si trova nel “malessere” della modernità che il nome stesso della band già annuncia.
l titolo “Can You Hear It?” si presenta come un gioco di parole: riesci a sentirlo? Il “it” o “it”, in inglese, può riferirsi sia all’EP, alle canzoni, alla band, sia a qualcos’altro … come le voci nella testa di tutti noi. Sempre su questo tema, troviamo sulla copertina dell’EP (prodotta dall’artista Rodrigo Efez) l’immagine di una figura sbalordita, con le braccia incrociate, che dà l’impressione di disagio. Anche la città sul retro della copertina fa parte dell’estetica della band che assume questa prospettiva più urbana.
La canzone “The Reckoning”, con un’impronta di Stoner ispirata a “Queens of Stone Age”, è una vera resa dei conti del sé lirico con le aspettative che il sistema che viviamo stabilisce su di noi.
La seconda canzone, con una faccia funk-rock che si muove tra Limp Biskit e Rage Against The Machine, porta nell’EP un messaggio di indignazione per ciò che gli altri vogliono da noi. Questa lettera la dice lunga sulle aspettative che l’individuo porta a se stesso. Dopo tutto, “quante volte ha bisogno di ripetere la stessa cosa” per capire quello che sta dicendo?
La terza canzone dell’EP, “No Blood”, scelta per lanciare la clip della band, presenta un’atmosfera più “dark” con un sound che rimanda a uno stoner più trascinato e, dall’accompagnamento vocale di un martedì minore, richiama il meglio Momenti di “Alice in Chains”. Il messaggio di questa canzone parla di un sé lirico che cerca emozioni vere e che, in qualche modo, è sbalordito e non riesce a distinguere ciò che è reale e ciò che non lo è. Non c’è “sangue” che possa aiutarmi o guarirmi. È un grido di aiuto.
Infine, la band presenta una versione più pesante della band “Depeche Mode” con la canzone “Wrong”. In questo caso, la scelta della band e della musica parla da sé. Dal momento che vogliono presentare domande complicate e che in qualche modo infastidiscono le persone, non c’è niente di meglio che scegliere una canzone che abbia il tema delle persone che hanno sempre torto.
La produzione del CD è stata curata da Rodrigo Miguez, dello studio Mira, che partecipa alle cori di “Wrong”.