5 prodotti tipici da assaggiare per viaggiare in Dolomiti Paganella, almeno a tavola
Scritto da Davide Macor il 09/03/2021
Dolomiti Paganella è un luogo che conserva la genuinità della vita di montagna, dove i prati verdi si alternano ai boschi e ai laghi e dove l’innovazione incontra tradizioni antichissime che si tramandano di generazione in generazione.
Dall’attenta condivisione del sapere e dall’unione armonica di uomo e territorio nascono prodotti tipici unici che arricchiscono la tavola di sapori e aromi caratteristici di queste montagne e che possono essere scoperti proprio dove prendono vita, visitando non appena sarà possibile le aziende agricole locali, o a casa propria, grazie ai loro e-commerce.
Ecco, quindi, 5 prodotti tipici da assaggiare per scoprire Dolomiti Paganella a tavola: dalla dolcezza del miele ai mille aromi del vino, passando per i formaggi della tradizione.
Miele
Le distese di prati e i boschi trentini danno vita a numerose varietà di miele, da quelli più classici come il Millefiori o l’Acacia, a quelli più particolari come la melata di bosco, il miele di erba medica o quello di tarassaco e melo, che si possono trovare in pochissime altre zone d’Italia.
Tra le piccole realtà specializzate c’è Apicoltura Castel Belfort, un’azienda agricola a conduzione famigliare attiva da oltre 40 anni ai piedi delle suggestive rovine di Castel Belfort nel comune di Spormaggiore. Con oltre 800 alveari, tra le montagne e le colline, questa realtà punta a prodotti di alta qualità con caratteristiche di integrità, salubrità e naturalezza uniche e che possono essere acquistati nei punti vendita di Spormaggiore e Andalo o attraverso il fornito e-commerce. Quando possibile, l’azienda agricola organizza anche visite guidate, per scoprire non solo l’antica arte dell’apicoltura, ma anche la suggestiva cornice nella quale opera.
Confetture e composte
Quando si pensa al Trentino e ai suoi prodotti tipici, spesso si pensa ai meleti che ricamano il paesaggio, ma le mele non sono l’unico frutto del territorio. Qui, infatti, si coltivano anche pere, albicocche, ribes e prugne: tutte delizie da portare in tavola così come sono o dopo essere state trasformate in confetture e composte secondo la tradizione locale.
A tramandare il sapere trentino c’è l’Azienda Agricola Paolo Perlot, a Fai della Paganella, che coltiva, seguendo il metodo biologico, diverse varietà di frutta, verdura e patate per poi trasformarle grazie alla collaborazione con due laboratori della Val di Gresta. Tra i prodotti di punta la confettura e la composta di ribes, la mostarda di ribes e crauti e il dado vegetale, ottenuto da una ricetta elaborata con perizia.
Piante officinali
Grazie alle diverse altitudini, ai tanti microclimi che si formano tra prati, ruscelli e boschi, quella del Trentino è una zona con una ricchissima tradizione in termini di piante officinali, che vengono usate da secoli non solo in erboristeria, ma anche in cucina.
A portare avanti l’antica memoria delle piante officinali a Fai della Paganella c’è l’Azienda Agricola “El Mas del Sisto”, una realtà Bio che coniuga tecniche moderne e saperi antichi. Oltre alle piante officinali, però, questa azienda propone anche piante orticole e verdura finita fresca di stagione, il tutto garantendo il minimo impatto ambientale.
Latte e Formaggio
I pascoli della Paganella accolgono da secoli le mucche e i rintocchi dei loro campanacci e donano loro l’erba dalla quale gli animali trarranno l’energia per creare un latte fresco e genuino. È proprio questo il latte che poi sarà trasformato grazie alle tecniche e alla manualità che si trasmettono di generazione in generazione e di valle in valle.
Tra le latterie e i caseifici della zona della Paganella c’è Agritur Maso Grezi, di Andalo, che si è specializzato nella produzione di prodotti caseari artigianali con lavorazioni che mantengono un forte legame con la tradizione trentina. Dai formaggi freschi e di stagione al burro passando per lo yogurt, il caseificio ha scelto di valorizzare la produzione propria ispirandosi a un modello di sviluppo sostenibile del territorio e, per far conoscere anche ai più piccoli queste antiche tradizioni, ha dato vita a una fattoria didattica.
Vino
L’equilibrata unione di uomo e territorio emerge anche dai vini prodotti nell’area della Paganella e della Piana Rotaliana, come il Teroldego, tipico di queste zone, che, con il suo colore rosso rubino e i riflessi porpora, porta all’interno del calice i sapori e gli odori di viola, lampone, ciliegie e mandorle.
A portare avanti la tradizione c’è Elisabetta Foradori, una delle più influenti e determinate donne del vino in Italia, che ha contribuito alla rivalutazione di questo vitigno autoctono tanto da essere soprannominata “la signora del Teroldego”. L’Azienda Agricola Foradori si trova a Mezzolombardo, nel cuore della Piana Rotaliana.