Tornano i Gente Vergine con “Bologna batticuore”, omaggio itpop/elettronico al cantautorato anni ’80 di Dalla e Battisti
Scritto da Davide Macor il 24/02/2021
Dopo l’uscita del singolo “Posto una phote nude su Synth Cafè”, tornano i Gente Vergine con un nuovo brano dal sapore itpop: “Bologna batticuore”.
I Gente Vergine sono un duo composto dal musicista elettronico Luca Minelli (synth, drum machine) e il cantautore Federico Doria (voce, strumenti, produzione), collaborazione nata in modo peculiare, su internet, sulle pagine di Synth Cafè, gruppo Facebook dedicato al mondo della produzione di musica elettronica. I due, infatti, lavorano a distanza, uno da Torino, l’altro da Bologna.
«Abbiamo lavorato rispettivamente nelle case dove abitiamo, utilizzando sintetizzatori hardware e software (Yamaha DX7, Sequential OB6, EMU Proteus, U-HE Repro 5, Operator, etc), cercando comunque di mantenere un discorso filologico con le strumentazioni di quel periodo. Il brano è stato poi mixato da Valerio Mina e masterizzato da Tommy Bianchi, figlio del mitico Rodolfo “Foffo” Bianchi, che suonò il sax nei primissimi album di Dalla e che, bontà sua, ci ha fatto i complimenti per il brano».
In uscita per Last Floor Studio, etichetta pugliese di musica elettronica contaminata, e rilasciato in anteprima esclusiva su SentireAscoltare, “Bologna batticuore” è un brano che, perfettamente incastrato nel revival portato avanti dall’attuale itpop, rende omaggio al cantautorato italiano, principalmente anni ’80, guardando tanto a Lucio Dalla quanto a Battisti ed Enzo Carella.
«“Bologna batticuore” sicuramente prende spunto dal cantautorato italiano anni ’80. Abbiamo cercato di rendere un nostro personale omaggio a Lucio Dalla (specie il Lucio di “Viaggi organizzati” e “Bugie”), ma anche a quella leggerezza sonora tipica di un certo Lucio Battisti o Enzo Carella. Diciamo che è anche amore verso quello che ascoltavamo da piccoli».
Il brano ripercorre una storia che narra di fragilità e di solitudine, e del realizzare che spesso lasciamo troppe cose scorrere, senza agire, in balia degli eventi; ma fa capolino anche la scoperta dell’altro, la condivisione di un’esperienza, che rende meno soli.
«“Bologna batticuore” parla di quanto siano disarmanti e ineluttabili le nostre fragilità. Abbiamo voluto chiudere Bologna dentro una palla di vetro con la neve, dove una ragazza in bici perde il suo cellulare e un ragazzo, nel tentativo di restituirlo alla proprietaria, viene inseguito dal suo demone tigre: l’inseguimento permetterà ai due ragazzi di riscoprirsi meno soli. È un po’ un inno alle cose non dette e non fatte».
Il videoclip che accompagna il brano, che raffigura una Bologna stilizzata, è stato realizzato dall’animatore catanese Adriano Di Mauro (Hello Funny People).