Tutela dei lavoratori fragili: una borsa di studio per colmare una svista del legislatore
Scritto da Davide Macor il 23/11/2020
Una borsa di studio post lauream dal titolo “I lavoratori fragili, fra tutela della salute e tutela della professionalità”, che possa sostenere una ricerca dedicata a questa categoria di lavoratori e ai più esposti al rischio. È stata annunciata venerdì scorso, 20 novembre, dal Dipartimento di Scienze giuridiche (DISG) dell’Ateneo friulano, in occasione della decima edizione del Premio Giuseppe Lombardi, la cerimonia che, sin dal 2011, onora la memoria del magistrato prematuramente scomparso dedicando al tema della sicurezza sul lavoro un convegno di alta formazione e un premio di laurea.
Il tema della borsa di studio «è collegata al momento attuale, legato all’emergenza Covid – – ha detto Marina Brollo, ideatrice e coordinatrice del Premio Lombardi e presidente dell’Associazione italiana di diritto del lavoro e della sicurezza sociale (AIDLaSS) -, ma intende andare a colmare una lacuna che, come Laboratorio lavoro del DISG, abbiamo individuato: una svista del legislatore che rende ancora più fragili i lavoratori più fragili; e proprio qui vogliamo intervenire, denunciando pubblicamente questo difetto della normativa. La sorveglianza precauzionale per i lavoratori e le lavoratrici fragili – spiega Brollo – non configura più un’incapacità al lavoro tale da comportare il riconoscimento della malattia comune. La svista del legislatore, avallata dall’Inps, lascia dunque scoperti proprio i più deboli, la cui situazione di rischio è collegata a patologie oncologiche, relative terapie salvavita e/o immunodepressione, per i quali invece è urgente correre ai ripari».
La borsa di studio, del valore di 2.300 euro lordi per due mesi di ricerca, è destinata ai migliori laureati degli Atenei del Friuli Venezia Giulia ed è finanziata con il contributo dell’Azienda Vinicola Annalisa Zorzettig. Il bando sarà pubblicato a breve sul sito del DISG.
Ringraziando Anna Busatin Lombardi per aver permesso di dedicare questi eventi di alta formazione al nome del magistrato, «il cuore e il motore di questa iniziativa – ha ricordato Brollo – è stato il premio di laurea. Abbiamo finora premiato le migliori tesi di laurea già elaborate sui temi del lavoro sicuro, e in occasione del decennale abbiamo voluto rovesciare la prospettiva, andando a premiare qualcosa che deve essere ancora approfondito».
Un’iniziativa, quella del Premio Lombardi, «che da dieci anni – ha aggiunto Marina Brollo – vede l’Università di Udine unita con i rappresentanti delle istituzioni, i magistrati, gli avvocati, i consulenti e commercialisti, gli studenti dei cosi di laurea di area giuridica ed economica, gli amici del magistrato Lombardi e tutti quegli uomini e quelle donne che combattono per il lavoro sicuro che oggi più che mai è attuale. Dieci anni nel solco dell’insegnamento lasciato da Giuseppe Lombardi».
Alla cerimonia, introdotta da un video memoria realizzato in occasione del decennale con la musica di Remo Anzovino, hanno portato i saluti i rappresentanti delle istituzioni, con un racconto di come hanno affrontato l’emergenza Covid- 19. Quindi l’evento di alta formazione, che quest’anno ha riguardato Il nesso di causalità prima e dopo Covid-19, ed è stato promosso e organizzato dal Laboratorio lavoro del Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Ateneo friulano, a cura di un comitato scientifico composto da Marina Brollo e Valeria Filì, docenti di diritto del lavoro del DISG, e da Angelica Di Silvestre, già presidente della Sezione penale presso il Tribunale di Udine. La registrazione della cerimonia e del seminario è disponibile sul canale YouTube “PlayUniud” dell’Università di Udine.
Hanno partecipato: Oliviero Drigani, presidente Corte d’Appello di Trieste; Dario Grohmann, procuratore generale presso la Corte d’Appello di Trieste; Paolo Alessio Vernì, presidente sezione Penale presso il Tribunale di Udine; Elena D’Orlando, direttrice del DISG; Massimo Zanetti, presidente Ordine degli Avvocati di Udine; Dott. Fabio Lo Faro, direttore regionale INAIL FVG; Claudia Zuliani, direttrice S.O.C. Prev. e Sicur. negli Ambienti di Lavoro ASU FC; Anna Mareschi Danieli, presidente Confindustria Udine; Riccardo Riccardi, vice presidente e assessore alla Salute, Politiche Sociali e Disabilità, Protezione Civile della Regione Autonoma FVG.
Raffaele Tito, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Pordenone, ha portato il suo ricordo personale di Giuseppe Lombardi. Quindi, un’intervista a Remo Anzovino, musicista e avvocato, a cura di Gloria Carlesso, giudice presso la Corte d’Appello di Trieste. A seguire, il convegno Covid 19: il nesso di causalità, a cui hanno partecipato: Beniamino Deidda, già procuratore generale della Corte d’Appello di Trieste e di Firenze; Paolo Pascucci, ordinario di Diritto del Lavoro, Università di Urbino Carlo Bo; Stefano Grimaz, titolare della Cattedra UNESCO in Sicurezza intersettoriale per la Riduzione di Rischi di Disastro e la Resilienza all’Università di Udine; Amato De Monte, direttore del Dipartimento anestesia e rianimazione del Santa Maria della Misericordia di Udine. La cerimonia si è conclusa con la proiezione del filmato Premio di Laurea ‘Giuseppe Lombardi’ 2011-2019, con le voci dei vincitori del Premio e una narrazione dei percorsi maturati, nei diversi contesti, a seguito del riconoscimento.