Coronavirus: Zalukar (Misto), il “caso Trieste” esiste
Scritto da Davide Macor il 24/05/2020
“Nell’esposizione della situazione
sull’emergenza da coronavirus fatta alla III Commissione
consiliare il 15 maggio scorso, l’assessore regionale alla
Salute, Riccardo Riccardi, ha presentato dei dati e dei grafici
dai quali risulta che il Friuli Venezia Giulia è stato meno
colpito rispetto ad altre regioni e che non esisterebbe un
presunto ‘caso Trieste’. Ma da una lettura più attenta dei dati
ufficiali, sembra invece emergere che il caso esiste, e in tutta
la sua gravità”.
La denuncia, circostanziata dai dati avuti in occasione
dell’audizione del 15 maggio, è contenuta in una nota di Walter
Zalukar, consigliere regionale del Gruppo Misto.
Zalukar ripercorre il nunero dei contagiati, facendo presentre
che nel Triestino “al 21 maggio risultano 1.365 casi,
corrispondenti a 582 per 100mila abitanti, contro una media
regionale di 265. Valore, questo, superiore al resto del FVG ma
anche a quello di tutte le province del Veneto (Belluno 568,
Verona 545, Padova 418, Vicenza 328, Venezia 310, Treviso 298 e
Rovigo 187)”.
Stessa cosa per i decessi: “In provincia di Trieste sono stati
178 su un totale in FVG di 323, pari al 55,1%, e se rapportati
alla popolazione risultano il triplo: 76 per 100mila abitanti a
fronte di una media regionale di 27″.
“Nella presentazione, Riccardi evidenzia come il momento in cui
il numero dei guariti supera quello dei positivi in regione sia
avvenuto il 29 aprile, ma ‘dimentica’ di precisare che a Trieste
è avvenuto il 14 maggio”, evidenzia ancora Zalukar assieme al
fatto che “a Trieste l’epidemia si sta attenuando più lentamente
che nel resto del territorio. Inoltre la percentuale di ospiti
delle case di riposo guariti è dell’11%, la più bassa in regione.
E dei contagi fra il personale dipendente nelle Aziende
sanitarie, quella Giuliano Isontina (Asugi) vi contribuisce per
il 58,3% (161 casi su 276 totali)”.
“Pur con i limiti derivanti dall’incompletezza dei dati
disponibili – denuncia ancora il consigliere nel suo comunicato
-, sembra indubbio che circa il 60% delle persone che si sono
ammalate di Covid-19 a Trieste, si trova nell’ambiente sanitario
e in quello delle strutture residenziali per anziani. A questi
andrebbero aggiunti familiari e congiunti degli operatori che
hanno contratto il virus, che nelle statistiche risultano
contagiati in ambito familiare, pur essendo questi casi originati
dagli ambienti assistenziali in cui si è diffuso il virus”.
“E’ ormai evidente, in FVG come in tutta Italia, che il virus è
circolato prevalentemente nelle strutture sanitarie e
residenziali per anziani. Su queste ultime – dice ancora Zalukar
si stanno effettuando a Trieste interventi importanti e
diffusi, ma le associazioni che le rappresentano hanno suggerito
che i contagi all’interno di queste sarebbero partiti da persone
appena dimesse dall’ospedale. Sembra quindi fondamentale che ora
si concentri l’attenzione sugli ospedali, anche perché la
presenza di reparti Covid-19 in entrambi i presidi ospedalieri
triestini (Maggiore e Cattinara) determina inevitabilmente una
situazione a rischio”.
L’esponente di centrodestra riafferma una volta di più l’accusa
che “non è purtroppo dato sapere quale sia, e quale sia stato,
l’andamento dei focolai negli ospedali” giuliano-isontini, ovvero
mancano “le indagini e i ragionamenti necessari a spiegare,
comprendere e correggere situazioni di tale gravità,
considerandole a priori inevitabili in base alla densità
abitativa e all’età anziana. Sarebbe auspicabile che queste
informazioni fossero trasmesse e rese pubbliche. In assenza di
queste, non può che persistere la preoccupazione per gli ospedali
quali verosimili serbatoi del virus. Se non si dedicherà
sufficiente attenzione a questi, verificando e correggendo quello
che non sta funzionando, si rischierà di vanificare gli sforzi e
i sacrifici fatti fin qui – chiosa Zalukar – non solo da
operatori e amministratori, ma da tutti i cittadini”.