Acquacoltura: Zannier, 300 mila euro per sostenibilità ambientale
Scritto da Davide Macor il 23/05/2020
La Giunta regionale, su proposta dell’assessore
alle risorse agroalimentari e forestali Stefano Zannier, ha
approvato il bando Feamp, misura 2.54 “Prestazioni di servizi
ambientali da parte dell’acquacoltura”, dotato di quasi 300 mila
euro, che si prefigge di compensare le perdite di reddito delle
piccole e medie imprese dell’acquacoltura operanti nel settore
dell’allevamento ittico estensivo nelle valli da pesca comprese
nel sito Natura 2000 della laguna di Grado e di Marano.
“Il bando – precisa Zannier – è stato definito dalla Regione
secondo le indicazioni comunitarie e dell’Autorità di gestione
nazionale; purtroppo tali indicazioni non hanno tenuto conto
delle osservazioni e dei suggerimenti che la Regione aveva a suo
tempo fornito al Ministero competente e che non sono state
recepite: pertanto ci dovremo attendere una scarsa partecipazione
delle aziende a questa opportunità, perché saranno poche le
imprese lagunari a poter rispettare le condizioni di
ammissibilità”.
“Ci attendevamo – aggiunge l’assessore – che sulla base delle
nostre indicazioni il bando avrebbe potuto concorrere a dare
effettivo ristoro a una delle realtà dell’economia lagunare che
svolgono un ruolo importante per la salvaguardia e la
valorizzazione dell’ecosistema delle zone umide. Qualora si
verificasse la scarsa riuscita della misura, ciò sarebbe la
riprova che le nostre richieste non erano campate in aria”.
Il bando riguarda l’articolo 54 del regolamento CE 508 del 2014
FEAMP 2014-2020 che prevede infatti la compensazione del reddito
per le imprese che utilizzano metodi di acquacoltura compatibili
con le esigenze ambientali e con la salvaguardia dell’ecosistema
nel sito Natura 2000 della laguna.
Si tratta di imprese che operano in presenza di ambienti naturali
autoctoni e sono tenute alla gestione dei livelli idrici per la
tutela della fauna nidificante.
In queste valli da pesca, le aziende che operano
nell’acquacoltura sono infatti obbligate a evitare la gestione
della vegetazione nei periodi di nidificazione, e si debbono
attenere alla regolamentazione specifica delle attività di
caccia.
Il calcolo della compensazione del mancato reddito, prevede un
massimale del 30 per cento del fatturato 2019 di ciascuna
impresa, parametrato, caso per caso, rispetto agli elementi
ambientali presenti e confermati dal Servizio biodiversità.
I parametri ambientali incidono direttamente sull’entità della
compensazione, sono legati alla presenza e nidificazione delle
specie di avifauna prestabilite e sono già calcolati nella
predisposizione del bando per le diverse aree e valli da pesca
della laguna.
Le domande delle imprese interessate dovranno pervenire alla
Regione entro l’1 luglio.