Bernardis (Lega), confini aperti ma solo con ripartenza in Fvg
Scritto da Davide Macor il 12/05/2020
“È indubbia la necessità di garantire la possibilità di ricongiungimento fra parenti che vivono separati a causa delle chiusura dei valichi fra gli Stati. Il medesimo ragionamento vale anche per i lavoratori transfrontalieri, a cui va concessa la possibilità di tornare a lavorare quanto prima. Per quanto concerne gli scambi economici e la ripresa delle attività, invece, il pressing sul Governo va calibrato affinché l’Esecutivo nazionale prenda coscienza che occorre tutelare in primis le attività produttive del Friuli Venezia Giulia, ovvero le micro-piccole-medie imprese, le partite Iva e i lavoratori autonomi che abbisognano di aiuti concreti e a fondo perduto”. Lo afferma in una nota il consigliere regionale della Lega, Diego Bernardis, replicando al collega Igor Gabrovec (Ssk) che auspicava la riapertura dei valichi e il conseguente riavvio degli scambi economici fra Stati contermini. “Sempre in ottica di massimo rispetto a di aiuto reciproco – sottolinea Bernardis – la preoccupazione più grande in questo momento devono essere le nostre imprese. Attendiamo le linee guida da parte del Governo nazionale per capire in quale perimetro poterci muovere. Rimane beninteso che, alla riapertura dei confini, deve corrispondere la ripartenza delle nostre attività, in caso contrario avremmo l’esodo di consumatori italiani oltreconfine e la conseguente ecatombe di attività in Friuli Venezia Giulia”. “L’auspicio – conclude il consigliere leghista – è che i colleghi consiglieri regionali del Pd e del M5S sappiano motivare e sensibilizzare adeguatamente i loro deputati e senatori, ancorché ministri, affinché le istanze dei territori confinari del Friuli Venezia Giulia vengano rappresentate degnamente dall’Esecutivo nazionale”.