Bernardis, cautela su apertura confine italo-sloveno a Gorizia | EFFE RADIO

Bernardis, cautela su apertura confine italo-sloveno a Gorizia

Scritto da il 07/05/2020

“La terribile crisi che stiamo vivendo ha penalizzato in modo molto più marcato le attività italiane poste sulla zona del confine goriziano poiché vessate da una tassazione più alta e da norme per il contenimento del virus più stringenti rispetto ai colleghi sloveni. In questo momento occorre quindi procedere con grande cautela per non rischiare di penalizzare ulteriormente le attività economiche del nostro territorio che stanno ripartendo e sarebbero irrimediabilmente danneggiate se, all’apertura indiscriminata dei confini, corrispondesse l’esodo dei consumatori italiani oltreconfine”. Lo afferma in una nota il consigliere regionale della Lega, Diego Bernardis, sottolineando anche che “è prioritario tutelare le nostre micro-piccole e medie imprese, partite Iva e lavoratori autonomi, già messi a dura prova dall’emergenza coronavirus”. “Questa terribile pandemia globale – aggiunge l’esponente del Carroccio – ha evidenziato ancora una volta quanto sono necessari e urgenti strumenti nuovi per sostenere le economie delle zone di frontiera della nostra regione. In tal senso, parlo per il territorio goriziano, servono politiche lungimiranti, come per esempio la Zes (Zona economica speciale), affinché le comunità che vi vivono possano prosperare e svilupparsi armonicamente, sia a vantaggio di tutta la collettività regionale sia per favorire quel processo di integrazione europea che altrimenti potrebbe essere sempre più in salita”. “Ho particolarmente apprezzato la grande sensibilità e la disponibilità su questi temi dimostrata dal ministro dell’interno sloveno, Ales Hojs, che recentemente ha incontrato in piazza Transalpina il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, il prefetto Massimo Marchesiello e il sindaco di Nova Gorica, Klemen Miklavic. Concordo rispetto a quanto emerso dall’incontro, ovvero che la tutela della salute è prioritaria in questo momento, ma è giusto – conclude Bernardis – che la politica si interroghi sulla direzione e le progettualità che intende percorrere nel post emergenza Covid-19”.


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