Crpo: crisi come opportunità di concreto cambiamento per ruolo donne
Scritto da Davide Macor il 01/05/2020
La Commissione regionale per le pari opportunità del Friuli Venezia Giulia (Crpo FVG), attraverso la sua presidente, Dusy Marcolin, si associa e rilancia i richiami che la coordinatrice nazionale della Conferenza delle presidenti degli organismi di parità regionali, Roberta Mori, ha rivolto al capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, sollecitata dalla risposta di quest’ultimo sulla totale assenza di donne nel Comitato tecnico-scientifico costituito per affiancare il Governo nell’emergenza Covid-19. Borrelli ha spiegato che i componenti del Comitato sono individuati in base alla carica, come ad esempio il capo della Protezione civile o il presidente dell’Istituto superiore di sanità. “Se queste cariche fossero ricoperte da donne – ha detto-, nel Comitato ci sarebbe anche una componente femminile”. “Nulla da eccepire nella semplificazione logica della causa/effetto – fa sapere la Marcolin, allineandosi al pensiero delle altre presidenti -, molto da rilevare nelle premesse di fatto e di diritto”. “Di fronte a una sfida così ardua contro un nemico invisibile che mina le nostre certezze – scrivono allora le Crpo per mano della Mori -, si potrebbe pensare che il tema dell’uguaglianza di genere, dell’equità e della giustizia sociale possano essere sacrificati sull’altare del benaltrismo. In realtà, tutto si tiene”. “Il ruolo chiave che le donne stanno esercitando in prima linea nei settori cruciali – recita ancora la nota congiunta – merita uno sforzo a non adagiarsi sulle rassicuranti formalità burocratiche, ma piuttosto a impegnarsi a trasformare questa spaventosa crisi in opportunità di concreto cambiamento a ogni livello di comando. Purtroppo, nonostante la femminilizzazione di settori indispensabili nella cura e nell’assistenza, nonostante le competenze formali e sostanziali acquisite, nonostante tutto le donne sono confinate ai margini del sistema”. In chiusura, le presidenti si rivolgono al capo della Protezione civile spiegando che ciò che vorrebbero trasmettergli “come riflessione e finanche auspicio per la prossima volta” si dovesse trovare ad applicare direttive che dovessero avere l’esito di organismi totalmente composti da uomini, è sapere che “per imporre la presenza equa dei diversi sguardi di cui si nutre la società migliore, insomma per fare la differenza, ha dalla sua parte l’Onu, l’Unione europea e la Costituzione italiana”. Oltre che la loro riconoscenza. “Per ora ci limitiamo a farlo rilevare con rammarico e come un’occasione persa per cambiare passo, fermo restando il massimo rispetto per tutti coloro che autorevolmente stanno dando il loro contributo in questo momento così difficile”, ci tengono a sottolineare le Commissioni regionali pari opportunità a nome di tutte le donne.