Piccin, 30 mln a sanità FVG, priorità mappatura contagi e personale
Scritto da Davide Macor il 22/04/2020
“La Regione Friuli Venezia Giulia ha sinora attivato tutte le misure necessarie per affrontare la pandemia, ottenendo risultati positivi pur nella drammaticità degli eventi. Nulla di regalato, dunque, nell’assegnazione alla nostra sanità regionale di circa 30 milioni di euro, come previsto dalla nuova versione del decreto Cura Italia, che mercoledì approderà alla Camera”. Lo dichiara in una nota Mara Piccin, consigliera regionale di Forza Italia. “Nella distribuzione di queste risorse da parte della Regione – spiega ancora l’esponente azzurra -, Forza Italia ha due priorità: premiare il personale sanitario per il grande apporto nell’emergenza; incrementare tamponi e test sierologici coinvolgendo sia la sanità pubblica che privata, per una mappatura più ampia possibile della popolazione e dunque garantire una solida base sulla quale avviare la Fase 2, come peraltro richiesto dalle attività produttive”. Nella nota, si fa presente che alla nostra Regione, in deroga alla norma che prevede l’autofinanziamento della propria spesa sanitaria, saranno trasferiti 29,071 milioni di spesa corrente vincolati alla pandemia e destinati “al pagamento di straordinari a medici e infermieri, assunzioni a tempo determinato di personale, acquisto di prestazione dai privati accreditati e finanziamento delle Unità speciali di continuità assistenziale. Fondi che, se non impiegati, a dicembre dovranno essere riversati nelle casse dello Stato. Sono risorse che permetteranno di affrontare i mesi che ci separano dall’auspicata fine dell’emergenza con più tranquillità”. La Piccin osserva, inoltre, che “tutte le finalità a cui è vincolato il trasferimento sono importanti. Riteniamo prioritario che la Regione punti molto sul personale sanitario e su una mappatura della popolazione più ampia possibile, che comprenda le categorie più esposte ma anche i lavoratori delle attività produttive: una base su cui poggiare la fase della ripartenza economica in sicurezza”. “Parliamo di più tamponi ma anche di test sierologici, seguendo rigorosamente i criteri ministeriali (tra cui l’affidabilità almeno al 95%), interessando la sanità sia pubblica sia privata, come peraltro è già previsto in altre Regioni e come auspicato dalle attività produttive, sì che anche il Fvg possa beneficiare di un quadro più ampio possibile e aggiornato sulla situazione dei contagi”, è la sua conclusione.