5 esperienze enogastronomiche da vivere nel territorio di Dolomiti Paganella | EFFE RADIO

5 esperienze enogastronomiche da vivere nel territorio di Dolomiti Paganella

Scritto da il 29/09/2021

Montagne, laghi, vigne assolate e antichi borghi: è il territorio di Dolomiti Paganella, un luogo da sempre crocevia di storie e culture e dove l’enogastronomia affonda le sue radici in una tradizione secolare.

 

Per scoprire più a fondo quest’area e le sue sfumature, Dolomiti Paganella suggerisce 5 esperienze enogastronomiche da vivere tra la Piana Rotaliana Königsberg e il borgo di San Lorenzo Dorsino, dalla visita alle torrefazioni e alle cantine e distillerie che producono vini e grappe d’eccellenza fino all’assaggio della tradizionale Ciuìga in uno dei Borghi più belli d’Italia, passando per asparagi, birra e sidro di mele.

 

Scoprire vini e grappe locali tra cantine e distillerie

La Piana Rotaliana Königsberg è uno degli angoli di Trentino più vocati alla coltivazione della vite. Grazie a un terreno ricco di minerali e alle montagne circostanti che riparano dai venti freddi, infatti, l’uva racchiude in sé aromi pregiati e dà vita a vini d’eccellenza come il bianco Nosiola Trentino DOC, lo Spumante Trento DOC Metodo Classico o il Teroldego Rotaliano DOC, un rosso considerato il protagonista indiscusso dell’enologia trentina. Per scoprirli tutti si può visitare una delle oltre cinquanta cantine del territorio che offrono percorsi guidati e degustazioni. Tra queste anche le distillerie, per chi invece vuole scoprire l’antica tradizione della grappa, ancora oggi portata avanti con i metodi tradizionali. Sono poi nate di recente nuove inedite esperienze enoturistiche da vivere nelle aziende del territorio che uniscono il vino e la grappa alla cultura, all’arte, alla musica, alle tradizioni, al gioco, alla gastronomia o ancora al trekking e ai tour itineranti. Per tutti gli appassionati, inoltre, ogni due anni viene organizzata l’iniziativa Incontri Rotaliani, tra gli eventi più significativi del panorama vitivinicolo regionale, dedicata alla valorizzazione del Teroldego Rotaliano e del suo territorio d’elezione. L’edizione 2021 sarà caratterizzata dalla celebrazione del 50°anniversario della DOC e dall’incontro/confronto con la prestigiosa regione vitivinicola della Rioja: conferenze, dibattiti, spettacoli e un ricco programma di degustazioni (guidate e libere) di vini e distillati. L’appuntamento è per il 24 e il 25 ottobre.

 

Dal chicco alla tazzina: visitare le torrefazioni locali

Il Trentino è una regione ricca di eccellenze e tra queste c’è anche il caffè di alta qualità. A raccontare questo prodotto sono due realtà locali che hanno trasformato la Piana Rotaliana Königsberg in un punto di riferimento regionale per gli amanti di questa bevanda e per i professionisti. Da una parte, in località Zambana, c’è I Druper, una torrefazione artigianale che, grazie alla sua Accademia accreditata SCA (Specialty Coffee Association Italiana), è punto di riferimento per la formazione dei baristi e per tutti gli appassionati che qui possono scoprire il percorso che il caffè compie dal chicco alla tazzina attraverso incontri di formazione e degustazioni. Dall’altra c’è la Torrefazione Caffè Adler di Lavis, un’impresa familiare nata nel 1981 e radicata nelle tradizioni che organizza visite guidate e corsi di formazione per scoprire oltre all’arte del caffè, anche quella del latte.

 

Brindare con sidro di mele e birre artigianali

Non solo vino e grappa, la Piana Rotaliana Königsberg è anche territorio di mele, dalle Granny Smith alle Fuji passando per le Golden Delicious e le Gala; tutti frutti che, se coltivati secondo le linee guida della Produzione Integrata, possono ottenere il marchio IGP “Mele del Trentino”. Sul territorio questi frutti versatili vengono reinterpretati in diversi modi e tra questi, oltre al succo di mela, c’è la loro trasformazione in sidro, realizzato dalla fermentazione delle mele da Apple Blood Cider, a Nave San Rocco, un’azienda che propone anche visite guidate al meleto e al laboratorio. A questo si aggiunge la birra artigianale realizzata da tre diversi birrifici locali (Birra del Bosco, Nerobrigante e Maso Alto) con malto, luppolo, lievito e acqua di montagna per mantenere ancora più saldo il legame con il territorio.

 

A Zambana per scoprire l’asparago bianco e gli antichi sapori

Zambana non è nota solo per il caffè, ma è anche la località dell’Asparago Bianco, che si distingue dalle altre varietà, oltre che per il suo colore, anche per la delicatezza, la tenerezza e l’assenza di fibra. Coltivato fin dall’inizio dell’Ottocento e tipico del periodo tra aprile e maggio, ma disponibile tutto l’anno sott’olio o in agrodolce, questo ortaggio vanta anche un interessante primato: è stato il primo tra gli asparagi bianchi ad essere inserito fra i Prodotti dell’Arca del Gusto – Slow Food e nell’Atlante dei prodotti tradizionali del Trentino. In primavera, durante la sua raccolta, è possibile vivere un vero viaggio di gusto alla scoperta di tutti i suoi segreti, dalla terra alla tavola, grazie all’incontro con esperti asparagicoltori che ne fanno sperimentare in prima persona la raccolta e la degustazione in abbinamento a vini locali.

 

Assaggiare la Ciuìga a San Lorenzo

Tipica dell’area di San Lorenzo, la Ciuìga è un insaccato preparato con rape bianche e caratterizzato da un gusto unico e pungente. La preparazione della Ciuìga, oggi presidio Slow Food, affonda le sue radici nell’antica tradizione contadina della zona, quando le famiglie meno abbienti vendevano le parti migliori del maiale e utilizzavano quelle meno nobili, insieme ad altri prodotti locali come le rape, per realizzare l’insaccato e sfruttare ogni parte dell’animale, senza sprechi. Per tenere viva la tradizione di questo prodotto tipico del territorio, dal 30 ottobre al 1° novembre San Lorenzo in Banale, uno dei “Borghi più belli d’Italia”, ospita la Sagra della Ciuìga, una tre giorni di festa, tra il goloso e il folkloristico, che celebra questo prodotto dalla storia affascinante.


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