Roberti, 3,6 milioni anche per la salute dei nostri agenti
Scritto da Davide Macor il 24/04/2020
“Il Programma sicurezza per l’anno 2020 non poteva non tener conto dello stato di emergenza e del rischio sanitario connessi all’epidemia da Covid-19. Pertanto gran parte delle risorse, circa 3,6 milioni, potrà essere destinata anche alla protezione dei luoghi di lavoro in cui operano gli agenti di Polizia locale e a preservare la loro stessa salute”. Queste le parole dell’assessore regionale alle Autonomie locali e sicurezza Pierpaolo Roberti, dopo l’approvazione da parte della Giunta regionale del Programma Sicurezza 2020. “Peraltro – precisa Roberti – il Programma non impegna tutte le risorse a disposizione ma lascia liberi 800mila euro. Questo perché, da un lato, stiamo attendendo l’approvazione della nuova legge regionale sulla sicurezza, quando e se sarà possibile affrontarla, dall’altro, vogliamo tenere delle risorse a disposizione nel caso in cui si renda necessario investirle per affrontare ulteriori misure anti-crisi”. La parte più consistente del Programma destina 2,9 milioni di euro a interventi in materia di sicurezza a favore degli Enti locali dotati di un Corpo di polizia locale. Nel dettaglio, 2 milioni serviranno a finanziare, in conto capitale, non solo impianti di videosorveglianza, lettura targhe e strumentazioni, ma anche interventi di ristrutturazione delle sedi dei Comandi finalizzati alla protezione e al sicuro utilizzo dei locali da parte del personale e degli utenti, in conseguenza dello stato di emergenza epidemiologica e del connesso rischio sanitario. Sulle spese correnti, invece, vengono messi a disposizione 900mila euro per l’acquisto di strumentazioni e dispositivi di protezione individuale (Dpi) e di prodotti idonei alla sanificazione di locali, apparecchiature e dispositivi di protezione riutilizzabili, oltre all’ordinaria manutenzione del parco macchine e delle strumentazioni, per l’acquisto delle divise e delle dotazioni dei volontari per la sicurezza. Il riparto tra gli Enti locali tiene conto di una quota fissa di 40mila euro per ciascun Corpo di polizia locale e di una quota proporzionale sulla base della popolazione e del numero degli operatori. Come spiega Roberti, “le procedure per l’accesso al finanziamento sono state semplificate, in quanto la liquidazione è effettuata sulla base dell’istanza da parte degli enti locali, mentre la precisazione delle somme destinate a ciascun intervento, con una descrizione sintetica, è rinviata a un momento successivo”. Infine, il Programma mette a disposizione 700mila euro per parte corrente ai Comuni singoli o associati che svolgono funzioni di polizia locale ma non sono dotati di un Corpo. Queste risorse potranno essere utilizzate per l’acquisto di strumentazioni e dispositivi di protezione individuale (Dpi), e di prodotti idonei alla sanificazione di locali, strumentazione e dispositivi di protezione riutilizzabili. Il riparto avviene sulla base del numero degli operatori di polizia locale. La cifra approssimativa stimata per ciascun operatore è di circa 3mila euro. Dopo l’approvazione in via preliminare il Programma andrà all’esame del Cal e della V Commissione consiliare, per poi essere approvato in via definitiva dalla giunta. Il Programma contiene anche un’analisi dei dati statistici messi a disposizione dalla Prefettura di Trieste, relativi ai reati 2018 – 2019. In Friuli Venezia Giulia i reati risultano, in termini assoluti, in leggero aumento dal 2018 al 2019. I furti rappresentano la maggioranza sul totale dei reati commessi, anch’essi in aumento (sul totale dei reati erano il 40,3 per cento nel 2018, mentre sono il 44,6 per cento nel 2019). Tra i furti, quelli nelle abitazioni diminuiscono rispetto al 2018, così come i furti con destrezza e i furti in esercizi commerciali (pressoché costanti), mentre segnano un leggero aumento i furti nelle automobili in sosta. A preoccupare maggiormente sono le truffe e le frodi informatiche la cui incidenza sul totale dei delitti denunciati è del 16,8 per cento, in netto aumento rispetto ai dati del 2018, quando era pari al 12 per cento e del 2017, quando arrivava a 11,4 per cento. Oltre alle truffe telematiche continuano ad aumentare anche i reati di violenza sessuale. Resta aperto su più fronti il capitolo immigrazione. L’elevato numero di minori stranieri non accompagnati (con 700 stranieri il Friuli Venezia Giulia è il terzo dato in Italia) e il flusso proveniente dalla rotta balcanica, sebbene inferiore agli anni passati, costituiscono i problemi maggiori per le amministrazioni dello Stato coinvolte. Le nuove procedure sul riconoscimento della protezione internazionale si concludono in tempi ridotti, ma permane irrisolto il problema amministrativo dei rimpatri. Degni di accenno sono alcuni episodi di intolleranza politica, etnica e religiosa che si stanno registrando in tutta l’Europa e che hanno messo in evidenza, anche nel Nord Est, qualche episodio emulativo. L’analisi dei reati si chiude con i dati forniti dal Compartimento di polizia postale di Trieste sul cyberbullismo. I minorenni vittime di cyberbullismo sono passati da 358 del 2017, a 460 del 2019. Le vittime con meno di 9 anni sono 13 nel 2017, 18 nel 2018 e 52 nel 2019. I minorenni denunciati son passati da 53 nel 2017 a 136 nel 2019.