Conficoni, sui tamponi divergenze tra Regione e Asfo
Scritto da Davide Macor il 20/04/2020
“L’indagine avviata dall’Azienda sanitaria Friuli occidentale (Asfo) a seguito dei contagi in un reparto ‘Covid free’ dell’ospedale di Pordenone, è un fatto positivo. Ma sulla gestione dei tamponi serve assoluta chiarezza: se da una parte il presidente Fedriga afferma la necessità di ripetere i test, dall’altra una comunicazione interna all’Azienda dice il contrario, che ne basta solo uno”. Lo scrive in una nota Nicola Conficoni, consigliere regionale del Pd. “Qui non siamo di fronte a una strumentale o inutile polemica – incalza Conficoni -, ma alla necessità di delucidare l’opinione pubblica su quella che sembra una preoccupante differenza di impostazione nella lotta alla Covid-19. Una direttiva interna dell’Asfo, datata 10 aprile e rivolta ai diversi dirigenti medici, comunica la decisione, ‘in condivisione con la Direzione sanitaria, di ridurre a un solo tampone la diagnostica di infezione Covid-19 riservando solo in casi molto selezionati a elevato sospetto la necessità di eseguire ulteriori indagini (preferibilmente TC-torace e broncoscopia)'”. Secondo Conficoni, “il fatto che il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, abbia più volte pubblicamente indicato la necessità di ripetere i tamponi, comunicando contestualmente un’attendibilità di circa il 70%, non può che far sorgere legittime e doverose domande e preoccupazioni”. Ciò che si chiede l’esponente dem è se la politica sia a conoscenza delle indicazioni date sui territori, e se ci sia dialogo e coordinamento. “Resta un ultimo dubbio – chiosa il consigliere – legato ai tamponi: in III Commissione l’assessore Riccardi ha dichiarato che quotidianamente la Regione è in grado di processarne 3.000. Nel mese di aprile, però, in media è stato comunicato l’esito di soli 1.300 tamponi al giorno, meno della metà di quanto affermato”.