ĀAAA, l’album di debutto in uscita su Family Sounds
Scritto da Davide Macor il 06/11/2020
Non propriamente una band, ma un progetto che si situa al crocevia tra arte, esoterismo, musica e mitologia. La musica non è il prodotto. L’arte, oggi più che mai, è il prodotto, così come il prodotto è arte: essendo prodotto deve aderire alla logica industriale, essendo arte deve necessariamente contrapporsi ad essa. Un contrasto insanabile che genera il seme della distruzione all’interno della stessa creazione. E che genera anche la forza del sistema che distrugge, dipendente dalla distruzione per superarsi e reincarnarsi.
ĀAAA non si pone come critica del contemporaneo, revisione della storia o recupero del primitivo. ĀAAA si insinua nella crepa di ogni forma o formula del vivente come già data, esperita ed irrimediabilmente votata alla propria reincarnazione auto-parassitica. ĀAAA è un’esigenza storica, un oscuro/luminoso rituale, uno sfogo viscerale previo agli autori, una messinscena assoluta del mito.
Testi che fotografano lo stato dell’uomo moderno, identico allo stato dell’uomo eterno, artefice-vittima di quell’eterna apocalisse perennemente generata e vissuta come unica causa e fine della storia umana. Il suono si accompagna dentro una visione del mondo come monolitica struttura che non fa altro che ripetere lo stesso meccanismo, la cui rotazione incessante consuma ed arrugginisce fino alla polvere tutto ciò che un tempo ha avuto un peso, un valore, ma soprattutto un mistero. La ritualità diventa riproduzione, la solennità pubblicità, il simbolo logo, il pensiero ermetico esoterismo, l’identità antropologica anomia, la terra uno schermo, il sangue un codice binario.
ĀAAA è 0 e 1: l’anonimato che si sottrae all’ego come forma di meditazione e insieme la matrice della spersonalizzazione del mondo. Come un Giano bifronte dicotomizza la tensione di polarità apparentemente incompatibili tra loro, ma possedute da un medesimo corpo nato già spacciato. Si abbevera nella anonima preistoria imbracciandone il figlio affilato che la marchia con il proprio nome.
Una scrittura musicale e vocale completamente estemporanea. Niente è stato rielaborato o ripensato, tutti gli input compositivi sono stati accettati come ricevuti in prima istanza: si registra freddamente quello che viene ricevuto visceralmente, la sperimentazione è dettata dagli umori che trasformano il caso assoluto in sincronicità cosmica. Un processo creativo tale da portare ad un’opera forse più grezza, di certo più sincera.