100 anni Luciano Bianciardi / due inediti EXCOGITA dal 14 novembre in libreria
Scritto da Davide Macor il 08/11/2022
Nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita di Luciano Bianciardi (Grosseto 1922 – Milano 1971), ExCogita neha raccolto tutta la produzione giornalistica – l’unica a non essere stata ancora pubblicata nella sua interezza – con la prefazione di Michele Serra. Inoltre la casa editrice diretta da Luciana Bianciardi porta in libreria, con la prefazione di Giancarlo De Cataldo, la versione integraledel racconto”La solita zuppa”con la ricostruzione, attraverso gli atti processuali, della spassosa vicenda giudiziaria di cui lo scrittore fu protagonista.
Luciano Bianciardi, Tutto sommato. Scritti giornalistici 1952 – 1971 Prefazione di Michele Serra
Imputati tutti. “La solita zuppa”: Luciano Bianciardi a processoA cura di Luciana Bianciardi e Federica Albani. Prefazione di Giancarlo De Cataldo
Nel dettaglio i volumi in uscita il 14 novembre
Luciano Bianciardi, Tutto sommato. Scritti giornalistici 1952 – 1971
Prefazione di Michele Serra
vol. I 1020 pagg. vol. II 1086 pagg. vol. III 866 pagg.
Indici 192 pagg. / prezzo: 150 €; eBook 49 €
In occasione del centenario della nascita di Luciano Bianciardi, ExCogita ha voluto raccoglierne l’intera produzione giornalistica. Giornalista infaticabile, traduttore prolifico e narratore di raro acume, Bianciardi ha lasciato in pochi anni una produzione vastissima, raccontando sui giornali l’evoluzione della storia dei costumi, della televisione, della politica, della letteratura, dell’arte, del cinema e dello sport. Per presentare questa immensa mole di testi – 964 articoli distribuiti su 63 testate– si è scelto di adottare l’ordine cronologico: il susseguirsi degli articoli restituisce al lettore una sorta di storia d’Italia vista dagli occhi di un personaggio che è stato definito anarchico, ribelle e inclassificabile.
In passato sono state pubblicate, anche a opera di ExCogita, alcune raccolte di articoli, ma l’obiettivo di questo progetto è stato proprio quello di includere tutta la produzione giornalistica bianciardiana, di fare il punto su tale produzione; anche l’aspetto grafico di questo cofanetto riconduce al “punto fermo” degli intenti dell’editore.
Da sottolineare la varietà culturale delle testate con cui ha collaborato: da Belfagor e Il contemporaneo a l’Unità e l’Av
anti!, da Playmen e ABC al Guerin Sportivo. Ugualmente da sottolineare è il fatto che molti degli articoli di Bianciardi siano assimilabili alla forma del racconto: il giornalismo di Bianciardi, infatti, non è solo informativo e critico, ma è immerso in una dimensione narrativa costante. Lo sguardo di Bianciardi si sofferma con lo stesso acume e la stessa valenza profetica sia sui grandi fatti internazionali sia sulle piccole vicende quotidiane.
«Se nel grande mucchio del lavoro di Bianciardi non troverete mediocrità e sciatteria, è per una ragione soltanto: lui era uno scrittore “naturale”, lo era anche prima di pubblicare libri e di diventarlo per riconoscimento sociale. Non sarebbe stato capace di scrivere una sola riga senza che le sue parole gli assomigliassero e gli appartenessero, e questa mi pare, tutto sommato, la definizione più azzeccata di “scrittore”». Dalla prefazione di Michele Serra.
Imputati tutti. “La solita zuppa”: Luciano Bianciardi a processo
A cura di Luciana Bianciardi e Federica Albani. Prefazione di Giancarlo De Cataldo
pagg. 160 / prezzo 15 €; eBook 9,99 €
Il curioso mondo a rovescio che Bianciardi ritrae nel racconto “La solita zuppa”, con l’ora di masturbazione a scuola e un Deliveroo del sesso, gli costò nel 1965 una denuncia per oscenità e vilipendio della religione. ExCogita ripropone qui il racconto nella sua interezza, completo delle parti allora censurate e in tutta la sua disarmante ironia, e ricostruisce, attraverso gli atti processuali, l’ancor più spassosa vicenda giudiziaria che vide Bianciardi imputato – non certo per la prima volta e non certo unico bersaglio del furore censorio – insieme all’editore e al tipografo.
«Siamo sicuri di non essere circondati, noi che guardiamo a Bianciardi come a uno spirito libero del passato e pensiamo di essere, oggi, più liberi grazie anche a quelli come lui, siamo sicuri che questa de “La solita zuppa” sia una vicenda del passato? Siamo sicuri che in mezzo a noi non si aggirino altri spiriti, il cui obbiettivo è di imporci “questa parola sì, questa parola no”?» Dalla prefazione di Giancarlo De Cataldo.
Luciano Bianciardi (Grosseto 1922 – Milano 1971) è stato scrittore, giornalista e traduttore. Autore difficilmente etichettabile, ha scritto – tra le altre opere – Il lavoro culturale (1957), La vita agra (1962) e Aprire il fuoco (1969). I suoi romanzi, sempre critici e polemici verso le storture del passato e del presente, sono intrisi di autobiografismo e di una cultura vastissima e alta che non inficia, ma anzi rafforza, la grande comunicatività. Da giornalista, ha collaborato con le testate più varie (da Belfagor al Guerin Sportivo) e pubblicato quasi mille articoli. Tra gli autori americani da lui tradotti ricordiamo Miller, Faulkner, Steinbeck e London.